Nell’ottobre del 1920, un terribile incidente ferroviario si verificò lungo il ponte della Libertà tra Venezia e Mestre: il racconto dell’accaduto.
Stava quasi per scoccare la mezzanotte, quando due treni si scontrarono nel tratto ferroviario compreso tra Venezia e Mestre. La tragedia si consumò la sera dell’8 ottobre 1920 sul ponte della Libertà del capoluogo veneto.
Uno scontro terrificante che provocò la morte di 25 persone che si trovavano a bordo dei due convogli, mentre oltre 30 rimasero ferite. Immediatamente un viaggiatore si recò presso la vicina stazione per dare l’allarme: sul posto, poco dopo, giunsero i soccorsi che lavorarono per diverse ore.
Disastro ferroviario della Laguna di Venezia: la dinamica
Il drammatico incidente coinvolse due treni: il diretto 184 partito da Venezia Santa Lucia e diretto a Milano e Torino ed il direttissimo 619 la cui destinazione era Roma Termini. Il primo ebbe qualche problema alle carrozze che rimasero ferme. Il personale di bordo riuscì a fare ripartire il convoglio dopo alcuni minuti e raggiunse il ponte della Libertà.
Proprio in quel momento sopraggiunse sul viadotto l’altro treno che aveva ricevuto il via dal capostazione. Inevitabile l’impatto che distrusse i due convogli. A nulla servirono i tentativi di fermare il treno, era ormai troppo tardi. Molte carrozze, considerando la violenza dello scontro, divennero solo un ammasso di rottami.
L’incidente provocò importanti danni alla linea telegrafica e fu un passeggero a correre a piedi verso la stazione vicina per dare l’allarme. Immediatamente si mobilitarono i soccorsi che giunsero sul luogo e iniziarono a scavare tra le lamiere, un lavoro già iniziato dai superstiti. Si contarono alla fine 25 vittime e oltre 30 persone ferite, alcune delle quali vennero trasportate all’ospedale di Mestre.
Le indagini successive
Le forze dell’ordine poi procedettero all’identificazione delle persone decedute, accertamenti resi difficili considerando le condizioni dei corpi.
Dopo la tragedia vennero avviate le indagini e che avrebbero dovuto determinare con precisione la dinamica e le cause dell’accaduto ma anche accertare eventuali responsabilità. In tal senso, vennero sentiti il personale di bordo e quello della stazione per stabilire anche eventuali responsabilità in quello che è ancora considerato il disastro ferroviario più grave mai verificatosi in Veneto.