Era il 1985 quando nella mattinata un terribile incidente ferroviario si verificherà nel nostro Paese: quale fu la causa del devastante urto?
Nel maggio del 1985 due treni urtarono frontalmente, il primo convoglio era pieno di passeggeri, mentre il secondo si trovava lì per una prova. Passato alle cronache come il disastro ferroviario di Robilante, il terribile frontale è avvenuto tra le stazioni di Robilante e Vernante.
Nella mattinata del 24 maggio l’automotrice si trovava in quella zona per effettuare una corsa di prova: nello specifico andava provato un nuovo cambio che era stato realizzato in collaborazione tra Fiat Ferroviaria ed Elettromeccanica Parizzi.
Secondo quanto venne ricostruito, il treno che stava effettuando una corsa di prova, arrivò con 20 minuti di ritardo, rispetto all’ora prevista, presso la stazione di Robilante. Purtroppo, però, chi guidava il treno non rispettò le indicazioni e continuò la sua marcia non fermandosi alla scalo come era stato indicato.
Gli addetti presenti sul posto si resero conto di quanto stava accadendo, quindi, il vice capostazione partì con la sua macchina cercando in tutti i modi di raggiungere il treno, si servì anche del clacson per allertare il macchinista. Tentativi risultati vani: nonostante, la tempestività dell’addetto, il convoglio incrociò un altro treno, il locale partito da Ventimiglia, scontrandosi frontalmente contro quest’ultimo. Un impatto violentissimo.
L’intervento dei soccorsi sul luogo del disastro ferroviario fu tempestivo, decine i mezzi precipitatisi sul posto insieme alle forze dell’ordine. Purtroppo, nello scontro persero la vita 5 persone, una di esse dopo settimane di ricovero in ospedale, ed altre 50 rimasero ferite, alcuni furono trasportati in ospedale, dove arrivarono in gravi condizioni.
Scattarono nell’immediato le indagini per accertare le cause dell’incidente: sin da subito si capì che si era trattato di un errore umano. Due anni più tardi, nel 1987, cinque persone vennero rinviate a giudizio, le accuse mosse erano omicidio colposo plurimo e disastro colposo, erano il capotreno dell’automotrice che proveniva da Savigliano, il macchinista e tre addetti, nello specifico operai della stazione di Robilante.
Nel 1989 il tribunale di Cuneo ha condannato il capotreno e il macchinista. La condanna venne confermata dalla Corte d’Appello di Torino, mentre le Ferrovie delle Stato furono costrette a pagare una cifra di 900 milioni di lire a titolo di risarcimento.
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