Due morti e tre feriti fu il bilancio dell’incidente avvenuto in provincia di Vibo Valentia: due treni si scontrarono all’altezza del posto di movimento di Trainiti.
L’11 agosto del 1968 non erano neanche le 7 del mattino quando due treni si scontrarono lungo la linea ferroviaria Tirrenica Meridionale in provincia di Vibo Valentia. I due convogli in questione viaggiavano ad alta velocità fino a quando si incastrarono fra di loro.
Ad essere coinvolti erano il treno merci VV2 e il convoglio merci TM 7841. Diversi carri, nello specifico 17 andarono distrutti, mentre 56 si danneggiarono nel terrificante impatto. I soccorsi intervennero sul posto pochi minuti dopo: il bilancio fu di due morti e tre feriti.
L’orologio segnava le 06:45 dell’11 agosto, quando un boato squarciò il silenzio che regnava tra le campagne in provincia di Vibo Valentia. Un boato provocato dallo scontro di due treni avvenuto sulla ferrovia Tirrenica Meridionale tra le stazioni di Vibo Marina e Briatico.
Complice l’alta velocità, i due convogli entrarono in collisione all’altezza del posto di movimento di Trainiti. Nessuno dei macchinisti riuscì ad evitare l’impatto che ridusse molti carri in un groviglio di lamiere.
L’allarme scattò nell’immediato e si precipitarono sul luogo del disastro i Vigili del Fuoco, il personale delle FS ed i carabinieri. Subito partirono le operazioni per salvare più gente possibile, una corso contro il tempo per scongiurare il peggio e i soccorritori dovettero lavorare per molte ore.
Il macchinista del TM 7841 l’aiuto macchinista del VV2 morirono a causa delle gravi ferite riportate, il primo morì durante la corsa all’ospedale di Vibo Valentia, il secondo, invece, morì poche ore dopo il ricovero. I feriti, tre in totale, vennero trasportati d’urgenza nei nosocomi della zona.
Dopo essere arrivati i soccorsi per prestare aiuto, giunsero sul posto anche il vice prefetto vicario, il questore e il comandante del gruppo carabinieri. L’obiettivo era quello di fare luce sulla dinamica dell’incidente. Dalle indagini emerse che la responsabilità era del conducente del treno VV2, quest’ultimo non aveva rispettato il segnale rosso nel posto di movimento, dove pochi istanti dopo sarebbe dovuto arrivare l’altro treno merci. La linea a quel tempo era a binario unico e, quindi avrebbe dovuto effettuare l’incrocio. Non ci fu il tempo per frenare in quanto lo spazio visivo era minimo e, dunque, l’impatto fu inevitabile.
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