L’8 agosto del 1991, un giovane perse la vita in un incidente ferroviario avvenuto all’ingresso della stazione di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.
Sono trascorsi ormai quasi 32 anni da quel drammatico 8 agosto 1991, quando a Villa San Giovanni, comune della provincia di Reggio Calabria, si consumò un terribile incidente ferroviario lungo la ferrovia Tirrenica Meridionale.
Nel sinistro rimasero coinvolti due treni che si scontrarono sugli scambi di ingresso della stazione del comune del reggino. Le operazioni di soccorso scattarono nell’immediato, ma per uno dei passeggeri non ci fu nulla da fare. Altri 18 rimasero feriti e vennero trasportati negli ospedali di zona.
Il sole e l’afa contraddistinguevano, come di consueto in estate, le zone della provincia di Reggio Calabria durante la giornata dell’8 agosto del 1991. Intorno alle 16:20, due treni si scontrarono all’ingresso della stazione di Villa San Giovanni. Coinvolti l’Intercity Magna Grecia, partito proprio dal comune del reggino per dirigersi a Bari, e l’espresso “Archimede” Roma- Siracusa.
Secondo quanto venne ricostruito, il primo urtò contro alcune carrozze del secondo convoglio speronandolo fuori dai binari. Il macchinista dell’Intercity provò a frenare, ma colpì ugualmente la carrozza. Bastarono pochi minuti ai soccorsi per raggiungere la stazione. Nonostante il tempestivo intervento, per una delle persone a bordo, non fu possibile far nulla. A perdere la vita un giovane studente di soli 17 anni di Lentini (Siracusa). Altre 18, invece, rimasero ferite, alcune delle quali gravemente. Tutti vennero trasportati presso gli ospedali della zona.
A causa dell’incidente, la zona rimase paralizzata per ore prima di essere liberata definitivamente. A quel punto, la circolazione sulla tratta venne ripristinata.
Da lì a poco furono aperte due inchieste, rispettivamente dalla magistratura e da parte delle Ferrovie dello Stato. Nessuno, però, dei due convogli aveva commesso errori e, dunque, la magistratura prese un’altra strada iniziando ad indagare su un eventuale errore umano. Nello specifico, probabilmente l’errore fu del personale della stazione. Emerse che il treno diretto a Bari cominciò la sua corsa con il segnale di via impedita, ma era rilasciata l’autorizzazione per partire su un modello “M7” firmato dagli operatori della stazione.
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