Intorno alle 12 del 15 aprile del 1978 un drammatico incidente ferroviario a Murazze di Vado (Bologna) costò la vita a 48 persone.
Erano giorni di forte apprensione in Italia, quando un incidente ferroviario il 15 aprile del 1978, spezzò la vita di 48 persone. Gli occhi erano puntati sul sequestro di Aldo Moro, rapito circa un mese prima (16 marzo) nell’agguato di via Fani a Roma, dove furono brutalmente uccisi i cinque agenti della scorta dello statista della Democrazia Cristiana. Sono anni terribili per il nostro Paese, passati alla storia come gli anni di piombo, durante i quali dilagava la violenza di piazza ed il terrorismo politico. Ad aggravare la situazione il “Disastro della Freccia della Freccia della Laguna”, l’ennesimo incidente ferroviario, che contava decine e decine di vittime. Insomma l’Italia, sembrava essere stata risucchiata da un vortice ed uscirne sembrava impossibile.
Il tempo in quei giorni “remava” contro il bel Paese, nonostante la primavera era giunta da quasi un mese, le nuvole e le perturbazioni peggiorarono lo scenario. Questo comportò ulteriori problemi alla circolazione. Ma niente fermò i passeggeri, che si apprestavano a chiudere le valigie e raggiungere il treno che avrebbero preso la mattina del 15 aprile. Fra i viaggiatori, anche la squadra del Verona che avrebbe dovuto raggiungere Roma per giocare la partita di campionato.
Il terribile incidente: lo scontro tra due treni ed il volo nella scarpata
Le lancette dell’orologio segnava mezzogiorno passate, quando l’espresso 572 bis, partito da Bari e diretto verso Trieste, deragliò per via di uno smottamento, causato dalle precipitazioni copiose di quei giorni, nel territorio di Murazze di Vado, località del comune di Monzuno, in provincia di Bologna.
Il convoglio viaggiava sulla linea Firenze-Bologna, invece, che sulla adriatica, dove era crollato un ponte. Passano pochissimi minuti ed improvvisamente, sopraggiunse un treno che percorreva il senso di marcia opposto ad una velocità di 110km/h. Si trattava del treno rapido 813 Freccia della Laguna composto da elettromotrici, questo impattò bruscamente la E.645.016 che aveva precedentemente invaso i binari.
Il treno, in seguito al violentissimo urto, precipitò nella scarpata sottostante dopo un volo di circa venti metri.
Immediati i soccorsi
I soccorsi furono tempestivi, ma per 48 delle persone a bordo dell’espresso 572 bis, non ci fu nulla da fare. Il bilancio, oltre alle 48 vittime, contava anche 76 feriti, di cui alcuni in gravi condizioni. Illesi, ma sotto choc per quanto accaduto, invece, i passeggeri che si trovavano sull’altro convoglio coinvolto nell’incidente. Oltre a quest’ultimi ad assistere alla terrificante scena anche alcuni automobilisti che stavano percorrendo l’Autostrada del Sole, vicina alla scarpata.
Bastarono pochi minuti alla drammatica notizia per diffondersi nell’intero Stivale provocando lo sgomento generale.
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