Obama aveva proprio ragione ad essere dubbioso: quella che doveva essere la manovra definitiva per placare l’inarrestabile fuoriuscita di greggio dal serbatoio della piattaforma petrolifera della BP, si è rivelata a lungo andare un misero fuoco di paglia. Inefficace, in quanto in realtà i litri di petrolio non sono diminuiti. Un altro “flop” al quale occorre trovare alternativa, e in fretta. Già pare che un’ulteriore soluzione sia in fase di approvazione, si chiama “Lower Marine Riser Package” (Lmrp) ma per vederla in atto dovremo aspettare ancora diversi giorni.
“Siamo molto delusi da questo annuncio“, queste le parole del contrammiraglio della Guardia Costiera Mary Landry in una conferenza stampa a Robert (Louisiana). Ma la BP, come anticipato, non resta a guardare: il capo delle operazioni, Doug Suttles, intende movimentare la squadra d’intervento per tagliare il tubo danneggiato a livello della supervalvola ai fini di “incappucciarla”, per poi collegare il cappuccio ad un secondo tubo tramite il quale avverrebbe l’aspirazione di gran parte del petrolio e dei gas.
L’unica incognita è rappresentata dal fatto che la profondità a cui questa operazione avviene è di 1.500 metri. Anche stavolta Obama è dubbioso sulla riuscita, appunto perchè la manovra è davvero estrema. Speriamo davvero che questa sia la volta buona.
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