BP ha sviluppato l’ennesimo tappo speciale nel tentativo di fermare la marea nera: stavolta, questo cupolone pare sia capace di assorbire la stragrande maggioranza delle perdite di greggio spillate a tonnellate dal pozzo petrolifero sottostante la piattaforma Deep Horizon. Gli addetti ai lavori stavolta sono molto fiduciosi sulla realizzazione del tappo, tanto che Doug Suttles, Chef Operating Officer, in data odierna han dichiarato “Il tappo è molto vicino e in giornata lo colleghiamo“. Aspettiamo ulteriori aggiornamenti per confermare la buona riuscita dell’operazione. Vediamo insieme nel dettaglio quale miracolo potrebbe realizzare questa nuova trovata della BP.
Una volta che il tappo verrà installato, British Petroleum penserà a fermare due navi aspira-petrolio ai fini di verificare la pressione e monitorare l’integrità del pozzo petrolifero. Questi test possono durare fino a 48 ore, perciò dovremo aspettare ancora un pò per conoscerne gli esiti. Ma Suttles è assolutamente positivo, anzi, ha evidenziato come l’operazione, se andrà a buon fine, potenzialmente potrebbe raccogliere tutto il quantitativo di petrolio disperso.
Con grande stupore generale, anche il Presidente USA Barack Obama si è dimostrato molto ottimista. Proprio lui che ad ogni operazione, specialmente “Top Kill”, sembrava il più scettico fra tutti. Azzeccandoci sempre. Eppure, dopo essere venuto a conoscenza del piano messo a punto dagli ingegneri specializzati della BP, insomma, pare essersi convinto anche lui del fatto che questa potrebbe essere “la volta buona”. Ce lo auguriamo tutti, in fondo!
Prima di questo, però, dovrà essere rimosso il vecchio cappuccione di copertura del pozzo, per fare spazio appunto a questo nuovo tappo super-capiente. Nel frattempo fonti indiscrete hanno diffuso l’ammontare economico che queste manovre stanno costando alla compagnia petrolifera BP. Fino adesso, sono stati spesi ben 3,5 miliardi di dollari. Una cifra da capogiro che non sta assolutamente giovando al conto in banca della società, tanto che pare ci siano in corso trattative di cessione di alcuni pozzi alla concorrente Apache Corporation. Anche se non ci sarà nessun prezzo che potrà colmare tutti gli squilibri che stanno avvenendo nel Golfo del Messico.