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Sostenibilità

Dissalatori in Italia, gli aggiornamenti e tutto ciò che serve sapere

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La dissalazione dell’acqua in Italia fatica ancora ad affermarsi, ma la crescente siccità e il cambiamento climatico hanno spinto l’argomento più in alto nell’agenda politica del paese.

Impianto di dissalazione
Salina (Foto da Canva) – Ecoo.it

La dissalazione offre una soluzione tecnologica per affrontare la crisi dell’acqua dolce, convertendo l’acqua di mare in nuova risorsa per l’agricoltura industriale e le città.

Tuttavia, mentre nel mondo i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa investono notevolmente in questa tecnologia, l’Italia ne è ancora lontana, con soli 340 impianti di dissalazione per un prelievo nazionale di acqua dolce pari allo 0,1%. La maggior parte di questi impianti sono piccoli e molti di essi sono fermi, in gran parte al servizio del settore industriale.

Come funziona la dissalazione in Europa

In Europa, gli impianti di desalinizzazione si trovano principalmente nei paesi mediterranei, ad eccezione della Germania. La Spagna possiede il maggior numero di impianti, che rappresentano l’82% del totale europeo. In Italia, il più grande impianto di dissalazione si trova in Sardegna, presso la raffineria Sarlux di Saras. Progetti più recenti di nuovi impianti sono stati annunciati in Veneto e Friuli-Venezia-Giulia, mentre a Genova e Taranto sono stati promessi dissalatori. Tuttavia, l’annuncio riguardo al più grande impianto di desalinizzazione d’Italia nella città di Taranto è stato fermato a causa degli evidenti impatti ambientali e climatici associati alla sua costruzione.

La dissalazione dell’acqua avviene in diversi modi, tra cui la dissalazione evaporativa, la dissalazione per osmosi inversa e la dissalazione a scambio ionico. La dissalazione per osmosi inversa è la tecnologia più utilizzata e su cui si investe maggiormente per i nuovi impianti. Questo metodo utilizza membrane sempre meno permeabili per filtrare l’acqua di mare, rimuovendo progressivamente sabbia, batteri e solfati. Tuttavia, questo processo richiede un’alta intensità energetica e l’uso di sostanze chimiche per la pre-trattazione della salamoia prodotta.

Uno dei maggiori impatti ambientali della dissalazione è la produzione della salamoia, un refluo ipersalino del processo che richiede uno smaltimento costoso e associato a impatti negativi sull’ambiente marino. La salamoia viene spesso scaricata in acquiferi profondi o in acque superficiali con un contenuto salino più elevato, aumentando così la salinità dell’acqua e uccidendo la vita marina.

Il problema della crisi dell’acqua

Nonostante i problemi associati alla dissalazione, il tema della siccità e della crisi dell’acqua dolce richiede l’implementazione di soluzioni di sistema e l’adozione di tecnologie innovative. La dissalazione può rappresentare una soluzione tecnologica, a condizione che gli impatti ambientali e climatici siano adeguatamente mitigati e che le regole per la gestione della salamoia siano appropriate. In Italia, la dissalazione deve ancora guadagnare terreno, ma il crescente bisogno di soluzioni innovative potrebbe spingere il paese a investire in questa tecnologia in futuro.

Inoltre, la dissalazione potrebbe rappresentare una soluzione per la sicurezza idrica dei paesi italiani, che nei prossimi anni dovranno affrontare una situazione critica a causa del cambiamento climatico.

Tuttavia, ci sono ancora molti ostacoli da superare. In primo luogo, la dissalazione dell’acqua è un processo costoso e richiede molta energia. Ciò significa che lo sviluppo di questo settore richiede investimenti significativi in maniera adeguata.

Inoltre, ci sono anche preoccupazioni ambientali legate alla dissalazione dell’acqua. Ad esempio, la produzione di salamoia è un problema serio in termini di impatto ambientale e richiede uno smaltimento costoso.

Il settore della dissalazione dell’acqua in Italia riceve un forte impulso dal Decreto Siccità, che ha semplificato le norme per la costruzione degli impianti. Ciò ha sollevato molte preoccupazioni tra gli attivisti ambientali, che vedono la dissalazione come l’ultima risorsa dopo aver esplorato tutte le altre opzioni disponibili.

Sebbene la dissalazione possa rappresentare una soluzione tecnologica innovativa e efficace alla crisi dell’acqua dolce, è importante sviluppare questo settore in maniera adeguata e garantire che gli impatti ambientali siano adeguatamente mitigati. A tal fine, è necessario sviluppare tecnologie più ecocompatibili, cercare di ridurre i costi di produzione e di utilizzo dell’acqua, e garantire che la salamoia e gli altri rifiuti prodotti siano riprocessati o smaltiti in modo sicuro e rispettoso dell’ambiente.

La dissalazione dell’acqua rappresenta una soluzione tecnologica innovativa alla scarsità di acqua dolce in Italia. Nonostante ciò, ci sono ancora molte sfide da affrontare per sviluppare questo settore, compreso il costo elevato e gli impatti ambientali associati. Tuttavia, con l’ausilio di opportune politiche e investimenti adeguati, la dissalazione dell’acqua potrebbe rappresentare una soluzione efficace alla crisi dell’acqua dolce, non solo in Italia ma anche in altri paesi del mondo

Sophie Melfi

Laureata in lettere moderne, è nata e cresciuta tra il vento sapido del mare e i fiumi marchigiani. Appassionata di trekking e dei luoghi più incontaminati, tutti da scoprire. Sostiene progetti ecosostenibili locali con curiosità e ottimismo verso una nuova prospettiva planet-friendly.

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