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Dissalatori solari: combattere la siccità a impatto zero

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Il cambiamento climatico ed il relativo surriscaldamento dell’atmosfera terrestre porta con sé notevoli effetti negativi, come la crescente desertificazione dei territori e la maggiore scarsità di acqua dolce. L’acqua è un bene prezioso e fondamentale per la sopravvivenza degli uomini, degli animali e delle piante ma non è sempre così scontato che sia anche un bene facile da reperire, secondo uno studio dell’Unicef e dell’Organizzazione Mondiale di Sanità, una persona su tre non ha accesso ad una fonte d’acqua pulita.

Questo dato evidenzia come l’acqua sia diventata per molte persone una risorsa molto preziosa e scarsa; per oltre 2 miliardi di persone nel mondo utilizzare acqua sporca, non controllata o non potabile per cucinare, per bere e per lavarsi è ormai una pericolosa consuetudine.

La scarsità di acqua potabile fa sì che si registrino eventi dai numeri impressionanti: ogni anno sono 800.000 le vittime causate dall’utilizzo di acqua non pulita, di queste i più colpiti sono i bambini, ogni 90 secondi nel mondo un bambino muore per malattie trasmesse dall’acqua.

Dissalatori solari GivePower: una soluzione sostenibile

Per cercare di porre rimedio a questa terribile situazione, GivePower, una ONG legata alla Tesla, ha progettato dei dissalatori che garantiscono acqua potabile e che funzionano sfruttando l’energia solare.

I dissalatori per funzionare necessitano di notevoli quantità di energia elettrica e, in molte parti del mondo, questa energia viene solitamente prodotta grazie all’energia idrica, che troppo spesso comporta la costruzione di dighe che sconvolgono gli ecosistemi, o, peggio ancora, nelle centrali a carbone che sono molto inquinanti.

Mentre questi dissalatori, ideati dalla GivePower Solar Water Farm, utilizzano i pannelli fotovoltaici per catturare l’energia solare che viene immagazzinata in diverse batterie prodotte da Tesla, che garantiscono una fornitura di energia elettrica costante e sufficiente per far funzionare le pompe 24 ore su 24.

L’acqua viene prelevata dall’oceano grazie al lavoro delle pompe e, grazie a una serie di filtri, viene trasformata in acqua dolce e questo senza impatti ambientali proprio grazie all’energia solare.

Uno di questi impianti è stato installato in Kenya e riesce a produrre fino a 50.000 litri di acqua dolce al giorno; in questo modo si riesce a risolvere l’emergenza idrica e il problema di accesso all’acqua di alcune popolazioni che vivono nelle aree particolarmente aride.

Prima dell’entrata in funzione di questo dissalatore in Kenya, gli abitanti dei villaggi più remoti dovevano percorrere fino ad un’ora di strada a piedi per giungere a un pozzo dove poter estrarre l’acqua, che non era comunque pura e potabile.

Il costo per installare questa nuova tipologia di dissalatore non è molto elevato, si tratta infatti di 500.000 dollari americani e, una volta messo in funzione l’energia necessaria per farlo funzionare è a costo zero; questo ha determinato il successo di questa tipologia di impianto e molti paesi hanno deciso di seguire l’esempio del Kenya.

In Sudafrica, in prossimità di Cape Town, per sopperire alla sempre più frequente assenza delle piogge stagionali, è già stato installato e messo in funzione un impianto a energia solare; anche Colombia, Haiti e India si sono detti interessati e si stanno adoperando per averne uno.

Anche l’emirato di Dubai sta implementando queste nuove tecnologie, ha infatti iniziato a costruire un impianto di dissalazione utilizzando l’energia solare e i pannelli fotovoltaici.

Una volta che questo impianto verrà ultimato sarà in grado di produrre oltre 450.000 metri cubi di acqua potabile al giorno; la sua costruzione dovrebbe completarsi entro la fine del 2020.

Questa nuova tipologia di impianti di dissalazione costituisce una soluzione a impatto zero che permetterà di affrontare la sfida dell’approvvigionamento dell’acqua dolce del prossimo futuro: si stima infatti che nei prossimi anni la metà della popolazione mondiale vivrà in zone a rischio di siccità o comunque di scarsità di acqua dolce; infatti la disponibilità di acqua dolce del nostro pianeta si sta drasticamente riducendo, a causa del riscaldamento globale e dell’inquinamento.

Dissalatore solare installato a Kiunga, Kenya.

 

 

 

 

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