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Distanza sempre più ridotta: i macachi attaccano in Giappone

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Con sempre meno zone che fanno da “cuscinetto” tra il loro habitat e la città, i macachi invado in Giappone e attaccano le persone

Macachi giapponesi attaccano i cittadini
Macachi giapponesi (Foto Adobe)

I macachi giapponesi fino a non troppo tempo fa, erano una specie a rischio estinzione. Per questo, al termine della Seconda Guerra Mondiale, il Giappone ha vietato la caccia al macaco. Grazie a questa mossa la popolazione della specie è aumentata e continua la sua crescita ancora oggi. Ad incidere anche sulla loro mancata estinzione, quella invece degli animali loro predatori ovvero il lupo giapponese e l’aquila da ciuffo di Hodgson. Una curiosità su questi animali è che abbiano imparato a lavare il proprio cibo.

Non solo il numero dei macachi però è aumentato negli ultimi anni, anche quello della popolazione umana. Altro fattore che ha scatenato le vicende dell’ultimo periodo in Giappone, anche lo spostamento di sempre più persone dalle zone rurali alla città. Queste zone facevano da divisore tra l’habitat dei macachi e appunto le città. Non essendoci più persone, i macachi si sono sempre spinti oltre abitando le loro case e terre, fino ad arrivare a Yamaguchi, capoluogo dell’omonima prefettura, dove la situazione è diventata a tratti ingestibile.

La gang dei macachi giapponesi attacca la città

Macaco giapponese (Foto Adobe)

Il nome del capoluogo Yamaguchi in Giappone, significa “ingresso alla montagna”, luogo vicino all’habitat naturale dei macachi giapponesi. Come già detto l’aumentare della popolazione umana e l’assenza di zone che segnino un confine tra “natura” e città, ha fatto si che questi animali si spingessero sempre oltre, invadendo la frenetica vita dei cittadini.

Come riporta la BBC, nell’ultimo periodo, specialmente l’ultimo mese, i macachi sono arrivati fino alla città di Yamaguchi e ritrovandosi spaventati e sotto stress hanno attaccato la popolazione con morsi e graffi. Sono più di 50 gli attacchi e 40 le persone che sono rimaste ferite. La critica situazione, che ha portato la popolazione ad uscire di casa con forbici o ombrelli per difendersi, ha fatto sì di far intervenire la polizia con operatori specializzati che puntano sul “capo della gang” di macachi.

Nonostante la vicinanza tra questa specie e l’essere umano, i primi non sono affatto abituati alla loro presenza e per questo non riescono a gestire il timore quando si trovano in città. Inizialmente prendevano di mira solo bambini e persone più anziane, ma ad oggi attaccano anche persone in salute e di corporatura più grande.

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