Il discorso sulla distruzione dell’Amazzonia è di quelli da fare paura. Senza la Foresta l’intera Terra rischia, e purtroppo c’è una scoperta tremenda
La distruzione dell’Amazzonia è un enorme problema tra quelli con i quali il pianeta ha a che fare da decenni. Il polmone verde del mondo si riduce di anno in anno sempre di più a causa dell’azione scellerata dell’uomo. Le multinazionali che divorano terreno da sfruttare per i loro scopi di lucro, come anche gli allevatori che incendiano ettari ed ettari di terreno incontaminato per adibirlo ad uso e consumo del loro bestiame sono alcuni degli esempi che concorrono a portare alla distruzione dell’Amazzonia. Gli incendi a scopo di dolo avvengono pure per ricavare suolo da destinare all’agricoltura, alle trivellazioni petrolifere ed alla realizzazione di miniere.
Ed in tutto ciò i governi locali e quello nazionale non sembrano impegnarsi più di tanto per impedire la distruzione dell’Amazzonia. La cui importanza per il mondo intero è capitale. La Foresta Amazzonica fornisce al pianeta intero una percentuale considerevole di ossigeno prodotto dai suoi milioni di piante di tutti i tipi. Purtroppo però è da decenni che la Foresta Amazzonica è soggetta ad un’opera di distruzione senza fine.
E gli studi più recenti condotti in ambito scientifico rendono noti dei risultati terribili. Vaste aree della stessa sono talmente sottoposte a stress eccessivo che si stima che potrebbe non esserci più una rigenerazione naturale di alberi e di altri vegetali. Lo fanno sapere in particolare i ricercatori dell‘Amazonian Network of Georeferenced Socio-environmental Information. Quel che è emerso è un fenomeno preoccupante definito “di savanizzazione” e per il quale, dove in precedenza sorgeva una vegetazione lussureggiante, adesso si trovano zone che ricordano molto da vicino la savana africana.
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E solamente in due dei nove Paesi sudamericani nei quali la Foresta Amazzonica si estende hanno una situazione tutto sommato buona, con più della metà delle loro superfici ancora intatte. La situazione appare invece tragica in Brasile ed in Bolivia. Il Governo Bolsonaro non ha mosso un solo dito per salvaguardare la vegetazione della Foresta e le popolazioni indigene lì stanziate. E ha favorito invece la distruzione della stessa, per la creazione di insediamenti industriali e simili. Nel 2022 c’è stato anche il più alto numero di incendi devastanti da almeno dieci anni a questa parte. Ma in molti casi, dalle autorità locali non sono giunti segnali per cominciare ad invertire questo trend negativo.
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