Divieto di fumo all’aperto, novità anche in Italia dal 2025: in quali città

Approvato anche per alcune città italiane il divieto di fumo all’aria aperta: dal 2025 lo stop non coinvolgerà solo i luoghi chiusi. 

Tra gli ambiziosi obiettivi del 2025, emerge quello che vuole vedere alcune città italiane con l’aria più limpida e più salutare. Non è solo l’inquinamento atmosferico il fattore su cui il governo ha scelto di intervenire: anche il fumo delle sigarette si troverà al centro di un divieto che non coinvolgerà solamente i luoghi chiusi ma anche quelli all’aperto.

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Divieto di fumo all’aria aperta in Italia (Ecoo.it)

Questa nuova disposizione stravolgerà il modo in cui tutti noi viviamo gli spazi pubblici. Per alcune grande metropoli, il divieto è già partito dal 1° gennaio 2025. E’ una vera e propria guerra al fumo all’aria aperta: stiamo parlando di una delle normative più significative degli ultimi anni. Questo divieto si applicherà a tutte le aree pubbliche, con l’unica eccezione di spazi isolati dove le persone si trovano ad almeno 10 metri di distanza. Non si tratta di una scelta che andrà a giovare solo sulla salute della persona ma anche su quella dell’ambiente.

Città italiane con divieto di fumo all’aperto: la novità del 2025

Per coloro che oseranno infrangere questa nuova regola sono previste delle sanzioni che partono da 40 euro fino a 240. Il divieto al momento si concentra solo sulle sigarette tradizionali, lasciando escluse quelle elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato.

Il motivo dietro questa decisione è potente e inquietante. Ogni anno in Italia, il fumo uccide circa 93.000 persone, un numero che diventa ancora più agghiacciante se si aggiungono le 1.000 vittime del fumo passivo. La prima città italiana ad aver aderito a questa rivoluzione che nel mondo già sta acquisendo un peso notevole, è Milano.

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Divieto di fumo, le regole in Italia dal 2025 (Ecoo.it)

Pur essendo il simbolo di questo importante cambiamento, non è sola. Torino, Roma e Napoli hanno seguito percorsi simili, dimostrando che l’Italia sta abbracciando una trasformazione culturale importante. A Torino, dal 2025, non sarà più possibile fumare in presenza di altre persone a meno di cinque metri, a meno che queste non diano un consenso esplicito. Roma, con il suo immenso patrimonio verde, ha deciso di proteggere i parchi e le aree naturali, vietando il fumo in questi spazi. Napoli, invece, ha scelto di intervenire durante le manifestazioni pubbliche, trasformandole in eventi più sicuri per la salute di tutti.

L’Italia e il divieto di fumo all’aperto

Le città costiere italiane hanno fatto scuola in questo ambito. Bibione, località veneta, è stata la prima a vietare il fumo in spiaggia nel 2019, aprendo la strada a una serie di regolamenti che hanno coinvolto altre zone balneari come la Riviera Romagnola, la Costa Smeralda e diverse spiagge pugliesi. Ogni spiaggia che ha adottato questa misura non solo ha migliorato la qualità dell’aria, ma ha anche offerto un ambiente più pulito e accogliente per i turisti e i residenti.

Quello che colpisce è la diversità delle norme. In alcuni comuni, il divieto riguarda solo le sigarette tradizionali, mentre in altri viene esteso anche alle sigarette elettroniche. Questa varietà mostra come ogni città stia cercando di adattare la regola alle proprie necessità, mantenendo però l’obiettivo comune: proteggere la salute pubblica e ridurre l’inquinamento.

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1° gennaio 2025: vietato fumare all’aperto in Italia (Ecoo.it)

Le città italiane si inseriscono in un movimento globale che ha già cambiato profondamente il volto di molte metropoli. Melbourne, dal 2013, ha intrapreso un percorso ambizioso, imponendo regole sempre più rigide per limitare l’uso delle sigarette, comprese quelle elettroniche. La Svezia, nota per il suo impegno verso un futuro sostenibile, ha esteso il divieto di fumo a tutti gli spazi pubblici all’aperto nel 2019, con l’obiettivo di diventare una nazione completamente smoke free entro il 2025.

Una rivoluzione che coinvolge tutto il mondo

Negli Stati Uniti, città come New York sono state precursori di questo cambiamento. Già dal 2011, il fumo nei luoghi pubblici è stato bandito, e in California il divieto si estende anche alle spiagge e agli ingressi degli edifici pubblici. Parigi ha scelto di preservare i parchi vietando il fumo al loro interno, mentre Barcellona ha fatto lo stesso sulle sue spiagge, offrendo ai bagnanti un’esperienza più salubre.

In Asia, Tokyo si distingue per la sua precisione e ordine con un divieto che si applica a tutti gli spazi pubblici, eccetto le aree appositamente designate. Ma il caso più singolare è forse quello del Bhutan, un piccolo paese asiatico dove l’unico luogo in cui è consentito fumare è la propria abitazione. Questo approccio radicale riflette una visione che mette al primo posto il benessere collettivo, anche a costo di limitare la libertà individuale.

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