Sei persone morirono nel pomeriggio dell’11 agosto 1939 alla stazione di Domodossola in un terrificante incidente ferroviario: la ricostruzione.
A poco meno di un mese dall’invasione della Polonia da parte dell’esercito tedesco che determinò lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in Italia si verificò un tragico incidente ferroviario che costò la vita a sei persone.
Il dramma si consumò l’11 agosto 1939 nella stazione di Domodossola, comune dell’attuale provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Un treno, con a bordo diversi passeggeri, deragliò improvvisamente a velocità elevatissima schiantandosi contro una locomotiva di manovra in sosta.
Un’immane tragedia quella verificatasi nel tardo pomeriggio di venerdì 11 agosto 1939 alla stazione di Domodossola, dove un treno deragliò finendo contro una locomotiva di manovra in sosta. L’impatto fu devastante.
A deragliare un convoglio viaggiatori partito da Briga (Cuneo) con destinazione Domodossola. Il treno, dopo circa venti minuti dalla sua partenza, si fermò alla stazione di Iselle, dove vennero aggiunte dei carri merci carichi di carbone, prima di riprendere la corsa verso la destinazione. Purtroppo, poco più tardi, il treno raggiunse una velocità molto elevata ed il macchinista non riuscì più a rallentare la corsa tanto da non effettuare la sosta prevista a Varzo. Proprio da qui partì l’allarme a Domodossola, dove il personale fece il possibile per cercare di bloccare il convoglio ed evitare il dramma. Tutto inutile.
Giunto alla stazione ad una velocità altissima, il convoglio uscì dai binari finendo in quello vicino, qui si trovava una locomotiva di manovra ferma contro cui si schiantò. Un urto devastante che distrusse alcune carrozze accartocciatesi.
Tanti i mezzi di soccorso che si precipitarono sul posto, subito dopo l’allarme lanciato dagli addetti della stazione. Purtroppo, il bilancio fu terribile: sei persone, di cui quattro membri del personale di bordo del treno, persero la vita nello schianto. Altre tredici, invece, compreso il frenatore del convoglio, rimasero ferite, alcuni dei quali in maniera grave.
Le inchieste per accertare le cause e la dinamica del terrificante incidente vennero subito avviate, ma si chiusero ad oltre un anno di distanza, nell’ottobre del 1940. Il giudice prosciolse il frenatore rimasto ferito nell’incidente per non aver commesso il fatto, mentre per gli imputati deceduti nell’impatto arrivò la sentenza di non luogo a procedere.
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