Una storia molto strana viene dagli Stati Uniti e ha al centro una donna che, esaminata dai medici sembra avere all’interno del proprio corpo un serpente. Come è possibile?
La storia dell’umanità è anche la storia della medicina che passa da essere una serie di credenze popolari a uno studio approfondito e sistematico del corpo umano. Non tutte le principali scoperte sono frutto della modernità e anzi in alcune culture antiche si sono ritrovati studi degni dei più avanzati strumenti moderni.
Ma ciò non toglie che è stato proprio con l’arrivo di una serie di strumenti scientifici che è stato possibile diagnosticare una grande quantità di problemi fisici e trovare, il più delle volte almeno, una soluzione che abbia permesso la sopravvivenza del paziente e, in questo articolo, che risale a una edizione del 1864 del New York Times, viene riportata una storia definita orribile e in cui neanche i medici sembravano trovare una risposta. Chissà se avendo a disposizione una macchina per i raggi x non si sarebbe trovata una soluzione.
Sul sito del New York Times esiste una sezione dedicata agli archivi del giornale quando questo non era presente in versione digitale. Gli articoli più interessanti, per chi ama le storie particolari, sono ovviamente quelli che risalgono al secolo scorso o addirittura a due secoli fa com’è nel caso di un numero del 10 luglio 1864 in cui a pagina 6 viene riportata una storia che ha dell’incredibile.
La signora Evers, moglie del signor WM Evers, di anni 35 soffriva da quattro anni di un problema all’apparato digerente davvero inspiegabile: secondo la diagnosi medica all’interno del suo corpo c’era un serpente. E se questa sembra la parte più strana della storia in realtà l’inspiegabile deve ancora succedere. Perché come raccontato con dovizia di particolari nell’articolo del 1864, il rapporto della donna con questo suo strano enorme parassita era tutt’altro che tranquillo. Con una descrizione che ricorda i film di fantascienza e dell’orrore, viene chiarito che il serpente, a quanto pare vivo e vegeto nello stomaco della donna, aveva addirittura l’abitudine di risalire fino alla gola per chiedere cibo. E che nel caso in cui non apprezzasse la cucina tentava in pratica di strangolare la donna dall’interno.
L’idea che un serpente possa sopravvivere all’interno del corpo umano è adesso dichiarata una follia. L’azione dei succhi gastrici e la mancanza di ossigeno porterebbe infatti alla morte pressoché istantanea di qualunque creatura possa essere inavvertitamente ingerita viva. Eppure a quanto pare nel 1864 i dolori della signora Evers hanno posto un quesito medico che, come si legge nelle ultime righe dell’articolo, è rimasto insoluto soprattutto perché i medici, convinti della diagnosi del serpente gastrico, avevano addirittura valutato l’ipotesi della operazione per estrarre l’animale ma avevano poi deciso che sarebbe stata una operazione rischiosa che avrebbe di certo portato alla morte della paziente. Dati i pochi elementi forniti dall’articolo e l’impossibilità di fare ulteriori ricerche è forse più facile che la povera signora Evers soffrisse o di qualche disturbo a livello gastrico che provocava reflusso e senso di nausea oppure che semplicemente fosse afflitta da un altro parassita, probabilmente una tenia.
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