La dieta della longevità: scopriamo quali solo le abitudini alimentari che dovresti seguire, una volta superata la soglia dei sessant’anni.
Si parla tanto di diete come di quello strumento che consente di tenere sotto stretto controllo il peso riportato sulla bilancia, e di conseguenza la nostra immagine allo specchio. Un po’ come se seguire un’alimentazione sana e nutriente fosse, innanzitutto e soprattutto, una questione di risultati estetici.
In realtà, fattore che finiamo molto spesso per trascurare, mangiare in modo sano non è altro che uno strumento per prevenire moltissime situazioni spiacevoli: dalle malattie agli squilibri nutrizionali, ma anche ad eventuali problematiche di natura psichica. Che benessere mentale e fisico siano collegati, d’altro canto, non è un precetto che stai ascoltando per la prima volta.
Qualunque nutrizionista che ti sia capitato di sentire ti avrà detto che la dieta migliore è quella che comprende “un po’ di tutto”. Non tagliando mai, perciò, determinate categorie di alimenti (qui per scoprire che cosa accade al tuo corpo se decidi di eliminare i carboidrati), ma cercando di variare la tua alimentazione il più possibile, assicurandoti di introdurre tutto.
Ci sarebbe però un preciso momento della vita, secondo gli esperti, in cui la dieta necessita di prendere una piega ben precisa. Nello specifico, stiamo parlando del famoso “giro di boa” che i nutrizionisti collocano a partire dai 60 anni.
Se hai superato la soglia dei sessant’anni, c’è una cosa che devi assolutamente sapere. E cioè che la tua alimentazione, che pur deve continuare ad essere varia ed equilibrata, dovrebbe anche propendere per due specifiche categorie di alimenti.
Al primo posto, ovviamente, troviamo la verdura (meglio ancora se piantata e cresciuta nel tuo orto personale). Il verde, del resto, è il colore ricollegato alla longevità. Assicurarsi di fare il pieno di verdure vuol dire abbassare il rischio di morte, ma anche assicurarsi sempre un corretto apporto di sali minerali, fibre e vitamine.
Secondo uno studio (qui se vuoi conoscerne i dettagli), tuttavia, a partire dagli ottant’anni c’è un ulteriore fattore che fa la differenza: il pesce. La dieta pesco-vegetariana, nella fattispecie, sarebbe la più indicata per coloro che perseguono obiettivi di longevità.
Secondo i risultati dello studio, gli ultra sessantenni vegetariani mostrano un rischio di morte pari al 12% in meno rispetto ai non vegetariani. Una percentuale che, però, sale al 18% nel caso di persone che seguono una dieta che, alle verdure, integri anche una sufficiente dose di pesce.
Sebbene i dati riferiti dallo studio abbiano bisogno di ulteriori conferme, si può già affermare, sulla base di quanto elaborato dagli esperti, che la dieta vegetariana, a qualunque età – ma soprattutto una volta superata la soglia dei sessant’anni -, sia quella che previene maggiormente il rischio di morte.
Se ad essa si combina il consumo regolare di pesce, il rischio di morte diminuisce ulteriormente rispetto alle persone che, invece, non integrano sufficienti dosi di pesce nella loro routine alimentare. Ergo, la dieta migliore per coloro che hanno superato i sessant’anni deve prevedere la combinazione di pesce e verdure.
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