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Dopo la morte si potrà riposare in mare: come? Diventando coralli

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Riposare in mare per sempre è possibile: scopriamo questo strano progetto di una compagnia statunitense ed i relativi costi.

Reef Balls ambiente corallo dopo morte
Reef Ball (Instagram – reef_ball_foundation) – Ecoo.it

È successo tante volte di domandarsi cosa ci sarà dopo la morte o cosa potremmo diventare e le risposte sono state alcune volte originali, ma anche molto strane. Ma quello di cui parleremo oggi è un progetto veramente particolare, che punta alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità. Ma di cosa si tratta? Semplicemente di trascorrere dopo la morta l’eternità in mare, detta così sembra proprio strano, ma proviamo a spiegare meglio di cosa si tratta.

Eternal Reef e parte della compagnia Reef Ball company dà la possibilità a chiunque ne abbia voglia di riposare per sempre in mare dopo la morte, ma come? Unendo le ceneri di tutti quelli che se la sentono con il cemento, così da formare delle enormi palle.

Scopriamo meglio di cosa si tratta

Le cosiddette “reel beef” sono enormi palle collocate nei fondali. Le dimensioni saranno due metri circa di diametro e potranno raggiungere anche i 250 chili. Fin qui tutto bene, ma a quale scopo si diventa delle palle da collocare nei fondali? Semplice per generare altre vite, nello specifico coralli e per favorire la biodiversità.

Reef Ball (Instagram – reef_ball_foundation) – Ecoo.it

Grazie alla loro superficie ruvida si potrà permettere a piante e coralli di generarsi e, dunque, di donare vita e favorire la biodiversità.

Ma tutto questo a quale prezzo?

Mare (Foto da Canva) – Ecoo.it

I prezzi sono veramente eccessivi e poi è bene ricordare che un defunto che viene creato rilascia più o meno 400 kg di CO2. L’idea che può sembrare originale in realtà comporta delle spese veramente eccessive. L’idea di dare vita ad altri esemplari, in ogni caso, resta fantastica, ma non è proprio conveniente su un altro aspetto e non è vista in modo positiva da tutti. Da ricordare, inoltre, che un palla potrebbe costare fino a 7000 dollari. L’idea è nata diversi anni fa dopo che due universitari si erano resi conto delle condizioni di alcuni fondali.

Originale pensare di diventare, dopo la morte, utili a qualcosa e in questo caso dei veri e propri generatori di vita per salvaguardare l’ambiente e le acquee.

Paola Saija

Classe 1996, sono nata ad Enna, nel cuore della Sicilia e sono una studentessa della facoltà di Lettere Moderne. Sin da piccola ho sempre nutrito una forte passione per la scrittura ed il giornalismo e, da qualche anno, sono riuscita a coronare il mio sogno collaborando con diverse testate locali e non. Le tematiche che mi stanno più a cuore e di cui mi occupo sono l’ambiente, la cronaca e l’attualità. Le altre mie passioni sono l’arte, il cinema ed il teatro che ho avuto modo di approfondire attraverso gli studi ed i viaggi.

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