Quando ti rechi in un supermercato, per esempio quelli della catena Coop, dovresti domandarti qual è la filiera di approvvigionamento degli alimenti e da dove proviene anche il pesce che trovi al reparto ittico
Forse è stato uno dei pochi meriti e aspetti positivi della pandemia che ci ha costretti a casa per oltre un anno: è aumentato in generale il numero delle persone che vanno a fare la spesa ma che non comprano più senza leggere le etichette. La situazione di maggior attenzione alla propria salute e alla provenienza degli alimenti che si è generata con la pandemia da Covid 19 del 2020 e 2021 ha portato tanti a rivedere il proprio stile di vita e l’alimentazione. Non solo dal punto di vista dei cibi ma anche dal punto di vista della consapevolezza della filiera che garantisce l’approvvigionamento di quegli stessi cibi.
Ed è per questo che le principali catene di supermercati offrono ora sui propri siti ufficiali, e anche nei punti vendita, informazioni che riguardano il percorso che porta carne, pesce ma anche frutta e verdura sugli scaffali e nei banchi frigo. In estate uno dei cibi più ricercati è il pesce e viene quindi da chiedersi da dove provenga quello allevato Coop. Ecco le informazioni che la catena di supermercati fornisce ai propri clienti.
Il pesce è, come qualunque altra cosa che si trovi nei supermercati, frutto di una filiera che dal produttore arriva al punto vendita e poi al consumatore. Ed esattamente come succede con carne, frutta e verdura, non è oggettivamente possibile che il pesce sia tutto proveniente dalla costa della regione in cui si trova il punto vendita. Per quello che per esempio riguarda le orate e i branzini a marchio Coop che si trovano nei supermercati della catena, il sito ufficiale garantisce l’approvvigionamento solo da allevamenti italiani e non da quelli greci. Questo significa che si tratta di pesce allevato in acque italiane.
Una parte di ciò che si trova sui banchi è però proveniente da una zona extra europea. E in particolare si tratta del pesce persico che proviene dall’Africa. Anche nel caso del pesce persico la catena assicura controlli a campione sul materiale e l’approvvigionamento solo da stabilimenti autorizzati dalla comunità europea.
Quando si parla di pesce di allevamento, e che quindi deve essere nutrito dagli allevatori dato che non può girare liberamente in mare, la questione mangime è ovviamente importante. Sempre sul sito ufficiale Coop si specifica che il pesce non è alimentato in maniera forzata e che viene garantita una dieta bilanciata con un ridotto utilizzo di antibiotici. Il problema dell’antibioticoresistenza è stato un altro dei temi caldi che sono emersi anche durante la pandemia ed è quindi positivo che le catene di supermercato affrontano il problema cercando di creare le condizioni per cui gli allevamenti non hanno bisogno di essere inondati di antibiotici che possono trasformarsi in un boomerang per la salute umana.
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