In quali città e Regioni sono ubicate le centrali nucleari in Italia? E sono ancora in funzione in qualche modo? Gli aggiornamenti ad oggi
Centrali nucleari in Italia, esistono? E se si, in quali luoghi? Nel corso del 2022 la grave crisi energetica che ha colpito molte zone del mondo, e l’Europa in particolare, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza di trovare delle strade alternative da percorrere come alternative alla corrente elettrica ed al gas. Infatti le bollette delle utenze domestiche sono schizzate alle stelle, unitamente al costo dei carburanti. Benzina e gasolio sono stati per molto tempo oltre il prezzo di listino di due euro al litro.
L’emergenza totale ha portato il Governo a dovere mettere in pratica diversi provvedimenti per contenere gli esborsi sostenuti da famiglie ed imprese. Ed al contempo in diversi hanno rievocato la riattivazione delle centrali nucleari in Italia. Perché, si, di centrali nucleari in Italia ce ne sono. Ma si tratta di ex centrali, dismesse ormai da più di trent’anni dopo che, verso la fine degli anni Ottanta la politica di allora scelse di apporre i lucchetti ai quattro principali impianti dell’atomo che sorgevano sul territorio nazionale.
Il tutto avvenne a seguito ad un referendum istituito nel 1987 ed alla fine vinse il no, anche sulla spinta del disastro ambientale di Chernobyl avvenuto solamente un anno prima. Si trattò di un evento catastrofico i cui effetti sono ancora presenti ancora oggi nell’area dell’Europa centrale colpita ai tempi. Le centrali nucleari nel nostro Paese sorgevano a Caorso, in provincia di Piacenza; a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta; a Latina ed infine a Trino, in provincia di Vercelli.
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La centrale di Sessa Aurunca, conosciuta dai più come Centrale del Garigliano, venne dismessa ben prima, nel 1982. In tempi più recenti si ebbe un nuovo referendum per sondare la eventuale accoglienza di una reintroduzione del nucleare in Italia. Avvenne nel 2011, anche in quel caso a pochissima distanza da un altro disastro nucleare. Ovvero quello di Fukushima, in Giappone. Ed anche in quel caso ci fu una tragedia ambientale e sociale. Nonostante lo scenario molto sfavorevole che stiamo vivendo ad oggi, sembra improbabile riprendere in considerazione una ripresa del nucleare, perché si tratta comunque di un qualcosa che richiederebbe dei costi considerevoli per adeguare gli impianti preesistenti alle dinamiche odierne.
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