Installati due telescopi per conoscere l’archeologia del cosmo, uno si trova in Sardegna e l’altro in Sicilia: in cosa consistono.
Con archeologia del cosmo si intende un indagine del tempo e nello spazio sotto terra oppure sui fondali marini. Per questo motivo sono stati installati due potentissimi telescopi, già funzionanti ma ancora in fasi di sviluppo per abbracciarne le piene capacità.
Uno a 100 metri di profondità, nella galleria di una vecchia miniera di rame, in Sardegna. L’altro a circa 3500 metri di profondità nel mare di Sicilia. I due telescopi sono l’Einstein Telescope e il Km3Net (Cubic Kilometre Neutrino Telescope).
Due telescopi ci daranno l’opportunità di conoscere l’evoluzione del pianeta e l’archeologia del cosmo
Sistemato nella miniera di rame di Lula, in Sardegna, a 100 metri di profondità, l’Einstein Telescope fornirà importantissime informazioni sull’evoluzione del pianeta. Stessa cosa farà il Km3Net, installato nelle profondità del mare di Sicilia. Si tratta di un’iniziativa organizzata dall’ambito del Festival Archeologika, intitolata “L’isola del Genio e dell’Ingegno”, promossa dalla Fondazione Leonardo Civiltà delle Macchine.
In collaborazione con la Fondazione Mont’e Prama e con la Marina Militare, si tenterà di capire lo sviluppo del pianeta, dopo aver stanziato 2 miliardi di investimenti, e dopo aver visto la collaborazione di 700 unità e di 160 ricercatori, per un volume di affari che dovrebbe superare i 6 miliardi.
Il progetto prevede la costruzione della più grande infrastruttura sotterranea per dare modo al più potente telescopio per rilevare le onde gravitazionali, l’Einstein, appunto, di lavorare in totale tranquillità e in modo isolato, lontano da rumori, attività antropiche e onde sismiche.
Tra l’altro, il luogo scelto è considerato dalla SOS Enattos, il sito migliore in Europa sia per il silenzio generale che per la natura della roccia. La Sardegna è stata scelta sia perché ha una bassa densità di popolazione, sia perché non è area sismica.
I progetti italiani per scoprire i segreti dell’evoluzione
In Sicilia, al largo di Portopalo di Capo Passero, invece, a 3500 metri di profondità, il Km3Net, ossia il telescopio sottomarino più grande al mondo, aiuterà nello studio degli animali marini, nella rilevazione di terremoti e tsunami e nel controllo dell’intero ecosistema marino.
In questo modo, i ricercatori potranno acquisire nuove nozioni riguardanti l’astrofisica, la fisica delle particelle e la cosmologia.
Grazie alla collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e di altri enti di ricerca, questa infrastruttura potrà ospitare anche gli osservatori del progetto europeo Emso-Eric. Il Telescopio Einstein permette di osservare la radiazione cosmica di fondo, quindi la radiazione elettromagnetica che permea tutto l’universo osservabile.
L’Emso è un ente di ricerca europeo che ha l’obiettivo di promuovere l’esplorazione degli oceani che circondano il continente europeo. In questo modo, si cercano di comprendere tutti quei fenomeni legati all’ambiente oceanico e l’impatto che questi hanno sulla Terra.
Emso si occupa di cambiamenti climatici, dinamica degli oceani, di evoluzione dell’ambiente marino. Con questi progetti l’Italia torna a essere il centro dell’Europa.