In aumento il numero di paesi che adottano delle legislazioni volte a condannare l’ecocidio, riconosciuto come crimine dallo stato.
L’ecocidio, ovvero la distruzione volontaria dell’uomo di interi ecosistemi o di aree protette, sta per diventare un reato e crimine perseguibile penalmente in molti paesi, a partire dal Messico. Anche l’Ucraina, a seguito del disastro ambientale di della diga di Nova Kakhovka sta presentando ricorso.
Quando l’uomo interviene in maniera volontaria sull’ambiente, distruggendolo, rappresenta un rischio globale per tutti. Pertanto moltissimi paesi sono in via di legalizzare e rendere ufficiale la persecuzione di chi commette ecocidio e questo potrebbe creare pesanti conflitti a livello politico.
L’ecocidio, inteso come un danno all’ambiente tale da distruggere o mettere a rischio interi ecosistemi, sta diventando sempre più riconosciuto come un reato in diversi Paesi del mondo. In Messico, il congresso sta attualmente discutendo una proposta di legge che mira a criminalizzare l’ecocidio, trasformandolo da un illecito civile a un reato.
La proposta di legge messicana, presentata dalla deputata Karina Marlen Barrón Perales, mira a penalizzare “qualsiasi atto illegale o sconsiderato commesso con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità di danni gravi, diffusi o a lungo termine all’ambiente”. Se approvata, chiunque venga condannato per ecocidio potrebbe affrontare fino a 15 anni di carcere e una multa di fino a 1.500 pesos al giorno.
La definizione di ecocidio utilizzata nella proposta di legge messicana è stata sviluppata nel 2021 da un gruppo di esperti indipendenti commissionati dalla Stop Ecocide Foundation, con l’obiettivo di farla inserire nello Statuto di Roma, il trattato che costituisce la base della Corte penale internazionale. Sebbene questa inclusione non sia ancora avvenuta, la definizione di ecocidio è sempre più adottata da Paesi che desiderano introdurre il reato nel loro ordinamento giuridico.
L’introduzione del reato di ecocidio non è un fenomeno limitato al Messico. Anche in Europa, la sensibilità verso il riconoscimento dell’ecocidio come un crimine sta crescendo. Ad esempio, il Parlamento europeo ha recentemente richiesto l’inserimento del reato di ecocidio nella revisione della direttiva 2008/99 sulla tutela penale dell’ambiente. Mentre questa richiesta non è ancora una risoluzione definitiva, se venisse accolta, tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea sarebbero tenuti a incorporare il reato di ecocidio nei loro ordinamenti penali.
Al di fuori dell’Europa, alcuni Paesi come la Francia, l’Ucraina, la Russia e il Vietnam hanno già introdotto il reato di ecocidio. Inoltre, in Belgio, Spagna, Olanda, Scozia e in alcuni Paesi dell’America Latina, come il Brasile, si stanno conducendo discussioni e presentando proposte di legge sull’ecocidio.
L’introduzione del reato di ecocidio in diversi Paesi è un riflesso del crescente riconoscimento dell’importanza di proteggere l’ambiente e di responsabilizzare coloro che commettono atti dannosi per gli ecosistemi. L’ecocidio è diventato un argomento centrale nella discussione sui conflitti e sugli equilibri internazionali, evidenziando l’urgenza di proteggere e preservare il nostro pianeta.
La definizione di ecocidio sviluppata da un gruppo di esperti indipendenti commissionati dalla Stop Ecocide Foundation nel 2021 è stata utilizzata nella proposta di legge messicana. L’obiettivo era inserire questa definizione nello Statuto di Roma, che è il trattato che definisce e regola il funzionamento della Corte penale internazionale.
La sensibilità verso il riconoscimento del crimine di ecocidio sta aumentando sia a livello nazionale che internazionale. Ad esempio, il Parlamento europeo ha richiesto a fine marzo 2023 l’introduzione del reato di ecocidio nella revisione della direttiva 2008/99 sulla tutela penale dell’ambiente. Questa richiesta, se accolta, richiederebbe a tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea di recepire il reato di ecocidio nei loro ordinamenti penali.
Alcuni Paesi hanno già introdotto il reato di ecocidio, come la Francia nel 2021. Al di fuori dell’Europa, solo pochi Paesi hanno riconosciuto il reato di ecocidio, tra cui l’Ucraina, la Russia e il Vietnam. Tuttavia, il dibattito sull’ecocidio è in corso anche in Belgio, Spagna, Olanda, Scozia e in altri Paesi come Cile e Argentina.
In Brasile, il Partito Socialismo e Libertà (PSOL) ha presentato al congresso una proposta di legge sull’ecocidio a giugno 2023. Questa proposta rappresenta il primo tentativo legislativo sull’ecocidio in America Latina.
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