La sostenibilità in etichetta non solo per i generi alimentari, ma estesa a tutti gli altri prodotti industriali. La rivoluzione dell’ecodesign.
Ci si può legittimamente chiedere: la coscienza ambientalista inserita nella cultura nostrana negli ultimi anni potrebbe essere davvero una discriminante sugli acquisti? Si può rispondere di getto, così come chiacchiera da bar in base alle proprie opinioni, ma esistono anche sondaggi precisi. Dai quali emerge che la sostenibilità è un valore che ha risalito la scala delle variabili determinanti per l’acquisto di un prodotto, ma non si trova proprio in cima. A raggiungere la vetta delle motivazioni all’acquisto, rimane la convenienza economica. Seguita dal prodotto salutare e poi sostenibile.
Ad esempio la questione dell’eccesso di plastica e di packaging è entrata maggiormente nelle coscienze dei cittadini europei. Ormai quando si va al supermercato, il settore di certificazioni green è piuttosto visibile. Lì ci si può sbizzarrire ad acquistare senza troppi sensi di colpa. Le etichette sulle certificazioni biologiche e biodinamiche devono essere quanto più dettagliate possibile, e possibilmente dare numerose informazioni sulla filiera del prodotto. A questo scopo è stato introdotto il QR code, che con un semplice click consente di acquisire informazioni che avvicinano il consumatore al produttore.
E se questo tipo di ‘premura’ per i cittadini che vogliono acquistare green valicasse il confine del supermercato ed entrasse in tutti i processi produttivi? Di ogni prodotto si potrebbe avere l’idea su quanto esso sia sostenibile ed eco compatibile. Ed uno dei punti cardine di questo processo è l’abbandono dell’obsolescenza programmata. Ora si deve dire un deciso no a tutti i prodotti di cui venga incoraggiata la sostituzione anziché la riparazione.
Il concetto di economia circolare dovrebbe essere entrato appieno nei valori fondanti attuali. Invece purtroppo solo in parte. La scelta più economica sul breve periodo vince sempre. Anche se poi, a conti fatti in termini di impatto ambientale e di spesa pubblica per riparare ai disastri ambientali, la convenienza economica non esiste più. Ma evidentemente si continua a preferire l”uovo oggi che la gallina domani’.
Questa misura, decisa dall’Unione europea e parte dei progetti fino al 2050, focalizza la sua attenzione nei prodotti industriali tra i più inquinanti, quali sono gli elettrodomestici. Con la certificazione di Ecodesign si avrà la possibilità di reperire numerose informazioni utili. Tra le quali tracciabilità del prodotto, sostanze chimiche nocive, manuali, impatto ambientale, facilità nella riparazione o nel riuso, divieto della distruzione dei prodotti invenduti, incentivi green a vantaggio dei consumatori. Tutto questo si dovrebbe racchiudere in una certificazione con apposito bollino riconoscibile da chi sceglie acquisti consapevoli.
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