In questo modo non solo si può avere la possibilità di risparmiare, ma si ha anche l’opportunità di far abbassare le emissioni di CO2. E’ da tenere presente però che questi incentivi non sono cumulabili con altri contributi statali, riguardo ai quali comunque ancora il governo non ha messo a punto un piano specifico, nonostante abbia manifestato più volte la volontà di provvedere alla questione.
Chi vuole aderire alla Convenzione ICBI deve prenotare la trasformazione a gpl o a metano presso una delle officine che aderisce all’iniziativa. Il contributo previsto consiste in 500 euro per coloro che decidono di installare un impianto a gpl sui veicoli Euro 2 o Euro 3, immatricolati dopo l’1 gennaio 1997.
La cifra massima dei contributi arriva a 1.000 euro e riguarda la trasformazione a metano per quei veicoli Euro 2 o Euro 3 che sono stati immatricolati dopo l’1 gennaio 1997. E’ prevista anche una serie di cifre intermedie, che variano in base all’età dell’automobile e al tipo di trasformazione che si vuole attuare.
Molti sono i Comuni che hanno aderito al progetto: Genova, Milano, Napoli, Roma, Siena, Torino, Palermo, Firenze, Catania, Bari, Brescia, Venezia, Verona e Udine. Dopo aver prenotato la trasformazione della propria automobile presso un’officina, quest’ultima dovrà verificare la disponibilità dei fondi.
In questo modo potrà ottenere il codice di prenotazione e il collaudo deve essere effettuato in un arco di tempo pari a 120 giorni. L’iniziativa dovrebbe riscuotere un certo successo, considerati anche i dati positivi che sono stati registrati per il 2011. L’anno scorso infatti sono state trasformate circa 124.000 automobili. Di queste circa 110.164 a gpl e circa 14.216 a metano.
L’iniziativa comunque appare veramente molto importante per promuovere la mobilità sostenibile e per favorire la lotta all’inquinamento ambientale.
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