In questi giorni Legambiente sta cercando di riportare l’attenzione mediatica sui danni provocati dai sacchetti di plastica, strumento utile per trasportare la spesa, ma non certo insostituibile o privo di conseguenze nocive multiple per la natura. Il loro impatto ambientale è ben noto, e nonostante le strade ecocompatibili intraprese da alcune autorità e da alcune grandi aziende, l’impressione è che si sia ancora troppo lontani da un punto ideale di arrivo.
Per tale motivo Legambiente ha lanciato l’iniziativa “Mettici la firma!”, una raccolta di sottoscrizioni per il bando dei sacchetti di plastica che, secondo la stessa Associazione, provocano un danno ambientale fin dal momento della loro produzione, per giungere alle difficoltà di smaltimento naturale conseguente a un loro mancato riciclo attraverso le vie di raccolta differenziata predisposte.
La petizione di Legambiente è altresì stata occasione utile per diffondere degli utili dossier curati dall’Associazione, nei quali Legambiente espone i dati sulla produzione degli shopper non biodegradabili e le conseguente in termini di inquinamento ambientale e di emissioni nocive che vengono diffuse nell’ambiente nella loro fase di realizzazione.
Obiettivo di Legambiente è evitare che in Italia – dove il consumo medio pro capite annuo di sacchetti di plastica è elevatissimo, circa 300 unità – possa esser prorogata la scadenza del termine del 31 dicembre 2010, ultimo giorno utile per poter utilizzare i sacchetti non biodegradabili.