Da una pianta la società fondata da una dottoressa è riuscita a ricavare una ecopelle che è al 100% vegetale, a ridotto impatto ambientale nonchè soffice e bella ma sicuramente frutto di meno sofferenze della pelle vera
Per il mondo della moda si tratta di una piccola rivoluzione che potrebbe mettere fine anche all’utilizzo di materiali plastici per la realizzazione di pelle sintetica e allo stesso tempo rompere il circolo vizioso della produzione del cuoio e della pelle a partire dagli animali. La pelle e il cuoio, infatti, sono in realtà prodotti non solo frutto di sofferenze animali ma con la loro lavorazione sono un vero e proprio pericolo per l’ambiente.
Ecco perché occorre conoscere il percorso intrapreso dalla dottoressa Carmen Hijosa che ha avviato con successo una piantagione da cui non arriva né frutta né verdura ma la materia prima per una fibra tessile completamente naturale e che non teme la rivalità con il pellame animale. Oggi vi raccontiamo la storia del Piñatex e di come stia conquistando designer e stilisti in tutto il mondo.
La storia del Piñatex, il tessuto dalla dottoressa esperta in pellame Carmen Hijosa dopo un viaggio nelle Filippine, è una storia che ci mostra come la tecnologia che è adesso disponibile può consentirci di ridurre il nostro impatto ambientale a tutti i livelli, compreso l’armadio. Questo tessuto realizzato a partire dalle fibre vegetali delle foglie delle piante di ananas, da cui il nome Piñatex (pronuncia Pignatex ndr), nasce quindi dalle piantagioni di ananas che si trovano in quelle stesse isole delle Filippine in cui ormai molti anni fa la dottoressa Hijosa si recò, chiamata per un consulto, scoprendo che l’industria del pellame in quella nazione era un vero e proprio attentato alla salute globale.
Leggi anche: Cosa hanno trovato sulla luna: possibile scoperta rivoluzionaria
Ma se state pensando che l’alternativa alla pelle prodotta dagli animali sia l’ecopelle vi sbagliate di grosso. Con il termine ecopelle, infatti, non viene identificata la pelle sintetica, che in realtà andrebbe chiamata finta pelle, ma semplicemente una pelle che è di nuovo di origine animale ma che semplicemente viene sottoposta a un minor numero di trattamenti (da qui il prefisso Eco). Non c’è quindi nulla di amico dell’ambiente in che sceglie accessori e vestiario prodotti in ecopelle. Ed è anche per questo che la storia del Piñatex è particolarmente importante e va raccontata.
Leggi anche: Come leggere la bolletta del gas per rispamiare: la guida
Il Piñatex nasce nelle Filippine da un composto di fibre di ananas mischiate con una sostanza ricavata dal mais, che viene poi steso in fogli e arrotolato per poi essere spedito in Spagna e in Italia dove avvengono le ultime fasi del processo di realizzazione del tessuto vero e proprio. C’è quindi anche un po’ d’Italia in questo materiale che a differenza di pelle, ecopelle e finta pelle, è realmente cruelty free. E sono già diversi i brand, tra questi alcuni nomi anche molto famosi, che hanno deciso di passare alla pelle di ananas.
Scopri come un semplice gesto di pochi minuti, come spostare i mobili dai termosifoni, può…
Quale tipologia di plastica può andare nel microonde? Controlla il simbolo e scopri tutto quello…
I Cantieri della transizione ecologica lanciati da Legambiente fanno tappa in Piemonte: scopriamo di cosa…