Edilizia (in)sostenibile: l’ecomostro della Timpa

In Sicilia non c’è solo il mostro Cariddi a sorvegliare le coste dello Stretto di Messina. Nelle vicinanze ne esiste un altro di obbrobrio. È l’Aloha mare costruito nella Riserva Naturale della Timpa ad Acireale.

Ai piedi della splendida Acireale, in provincia di Catania, sorge un luogo di rara bellezza. È la Riserva Naturale della Timpa, un tesoro naturalistico ricchissimo dal punto di vista vegetazionale che sorge su un antico fronte lavico alto diverse decine di metri a picco sul mare. A due passi da Santa Maria la Scala, un borgo marinaro nelle cui vicinanze sbocca una fonte naturale – la sorgente Miuccio per la quale c’è un altro tipo di contenzioso naturalistico in corso a causa delle pompe di sollevamento costruite nel 2003 che hanno completamente fatto scomparire delle meravigliose cascatelle naturali lungo il costone roccioso – che sgorga dalle profondità della riserva, si trova tuttavia un vero e proprio ecomostro.
 
È lo scheletro di acciaio e cemento dell’Aloha mare, un albergo che si aggrappa al fronte lavico della Timpa in una posizione mozzafiato sul mare. La costruzione di questo scempio urbanistico iniziò negli anni ’70 e non venne mai portata a termine. Dal 1975, dopo la costruzione di una terrazza panoramica sulla Timpa, questa orribile struttura continua a far mostra di sé in uno dei punti più belli della Sicilia dal punto di vista naturalistico in cui troviamo una folta macchia mediterranea e ampi boschi di quercia che un tempo erano parte del Bosco di Aci. Nonostante l’interruzione dei lavori, l’Aloha è ancora lì a dominare il paesaggio. Ma perché l’amministrazione locale non pensa a una delibera che renda esecutivo un eventuale ordine di demolizione?

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