Edilizia sostenibile poco sviluppata e scarsa efficienza energetica: l'UE ci punirà?

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Il Governo Italiano non fa abbastanza per incentivare un’edilizia sostenibile e una migliore efficienza energetica degli edifici: è questo quello che emerge dal nuovo ammonimento arrivato da Bruxelles. La notizia arriva dopo un’altra informativa poco allettante: l’Unione Europea non ritiene che l’emergenza relativa allo smaltimento dei rifiuti in Campania sia stata adeguatamente affrontata e risolta.

Il Governo Italiano infatti continua a non applicare le norme europee in materia di casa passiva e di riqualificazione energetica: in particolare, l’UE segnala la mancanza di una certificazione energetica attendibile e condivisibile, per una valutazione più congrua di costruzioni sviluppate sotto il concetto della bioedilizia. Una documentazione adeguata in tal senso permetterebbe di conoscere il reale stato dello stabile e il suo valore di mercato, oltre a garantire un’informazione trasparente agli interessati. Ad esempio, un’abitazione che soddisfa il proprio fabbisogno energetico tramite l’utilizzo di fonti alternative deve essere riconosciuta, certificata e così valutata.  
L’UE, inoltre, segnala che anche gli impianti di condizionamento hanno seri problemi: l’assenza di controlli successivi all’installazione non garantiscono una struttura performante e perfettamente funzionante, oltre al fatto che la mancanza di informazioni qualificate rischia di far perdere ai consumatori molte buone occasioni per migliorare le prestazioni del proprio impianto.  
Il Governo Italiano ha due mesi di tempo per sviluppare nuove normative in tal senso ed evitare la multa che l’Unione Europea potrebbe altrimenti infliggere: ce la farà?

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