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Animali

Si può educare un gatto come se fosse un cane?

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A molti potrà sembrare assurdo, ma ci sono persone che vorrebbero educare un gatto come se fosse un cane: questo è realmente possibile? 

educare gatto come fosse cane
Gatto e cane (Foto da Pixabay)

Per molti è assurdo, per altri è utopia, per altri ancora è un tentativo da fare. Ma è realmente possibile educare un gatto come se fosse un cane? La risposta e la sua motivazione potrebbero stupire chiunque. Ogni proprietario di Micio dovrebbe saperlo.

Bisogna partire dal presupposto che educare un gatto non è facile quanto educare un cane. E’ un processo che richiede molta più pazienza. Ma quanto sono affidabili tutti quei video virali online che mostrano il gatto dare la zampa e rotolarsi a comando? I proprietari dei felini non vedono l’ora di poter insegnare al micio a non graffiare e rovinare mobili e divani.

Educare il gatto come il cane: è realmente possibile?

Cane e gatto (Foto da Pixabay)

In realtà, cani e gatti hanno dei meccanismi d’intelligenza e apprendimento molto simili. Eppure, ci sono tre ragioni che rendono impossibile addestrare un gatto come un cane. Prima fra tutte, la differenza di rapporto tra gatto-uomo e cane-uomo. La prima coppia è nata diverse migliaia di anni fa, molto prima che il gatto venisse adorato dai culti egizi, ma non è possibile stimare con precisione la loro entrata nell’ambiente domestico. Al contrario, nel caso del cane si hanno più certezze: si è avvicinato agli uomini allo scopo di nutrirsi dei loro resti. Questo ha permesso lo sviluppo di una relazione profonda, nata con molta probabilità prima di quella uomo-gatto.

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La seconda ragione vede il gatto essere molto più indipendente e selvaggio del cane: questo è dato dalla sua entrata tardiva nell’ambiente domestico. Al cane sono stati assegnati dei ruoli nella vita quotidiana dell’uomo: è un poliziotto, è un guardiano, è un pastore, è un accompagnatore ecc. Mentre l’unico scopo associato al gatto è quello della sua natura di predatore: cacciare, senza il bisogno necessario di avvicinarsi all’uomo.

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In terzo luogo vi è l’essere abitudinario del gatto che lo limita nell’apprendimento del nuovo. Si è incredibilmente adattato ai ritmi e agli ambienti umani, ma continua a trovare più interessante e stimolante osservare gli uccelli o dormire. Addestrare un gatto significa insegnargli ad apprezzare di più qualcosa che vada oltre ciò che lui è sempre stato: serve più pazienza, più tempo e, in ogni caso, non lo si allontanerà da comportamenti primari quali graffiare, salire in alto, dormire o cacciare. Gli si può insegnare il nuovo, ma non cambiare abitudini.

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