La guerra in Ucraina è sicuramente tra le cause dell’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime energetiche ma anche la crisi climatica che stiamo attraversando sta contribuendo
Con la situazione globale in cui ci troviamo è facile pensare che sia la crisi provocata dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin ad aver innescato l’aumento dei prezzi e delle bollette che stiamo purtroppo vivendo in questi mesi. Ma in realtà anche i cambiamenti climatici estremi che stanno interessando tutto il pianeta sono uno dei motivi per cui le bollette stanno crescendo.
Perchè l’emergenza climatica ha portato a una riduzione della quantità di acqua disponibile nelle dighe collegate alle centrali idroelettriche ma non solo. Con il caldo eccessivo manca la materia prima di molti sistemi che producono energia. Ecco su cosa influisce la mancanza di acqua e perchè è importante affrontare il problema.
Potremmo pensare che una stagione siccitosa come l’estate che stiamo vivendo tutt’ora genere una serie di problemi ma solo ad alcuni settori della vita, come per esempio l’agricoltura. Ma non è così e occorre innanzitutto renderci conto che la siccità di questa estate che volge al termine non è un episodio isolato ma l’ennesimo esempio di come il nostro comportamento sta modificando il clima in modi che rischiano di mettere a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza.
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Perchè, allargando appena lo sguardo oltre i confini del nostro Paese, c’è per esempio da registrare che le centrali atomiche francesi hanno avuto seri problemi di raffreddamento proprio a causa della mancanza di acqua nei bacini. Allo stesso modo le centrali idroelettriche hanno dovuto diminuire la produzione, e in alcuni casi addirittura fermarsi, perchè il livello dell’acqua negli invasi non era sufficiente.
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Per i sistemi di produzione di energia il problema viene anche dall’efficienza con cui i sistemi disperdono calore. Di nuovo, le centrali nucleari sono quelle che in caso di siccità soffrono di più con livelli di efficienza che non superano il 40% il che significa che il 60% circa del calore che la produzione di energia genera va compensato attraverso l’acqua.
Sfruttare fonti di energia alternativa, come solare ed eolico, può aiutare a ridurre l’impatto umano sul clima e a far rientrare, almeno in parte, l’emergenza clima che rischia invece di trasformarsi in una situazione con cui saremo costretti a convivere.
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