L’emergenza locuste sta mettendo in ginocchio l’Africa. In queste settimane, infatti, il Continente Nero sta vivendo un grave emergenza interna a causa di una drammatica invasione di questi insetti, la peggiore degli ultimi anni. Le locuste, infatti, stanno devastando intere regioni dell’Africa orientale, molti stati come Kenya, Etiopia, Somalia, Uganda e Tanzania.
Una situazione drammatica che ha colpito una delle zone più povere del pianeta e che non sembra destinata a risolversi a breve. Per cercare di far fronte all’emergenza, quindi, l’Unione Europea ha stanziato 11 milioni di euro a favore della Fao, l’agenzia delle Nazioni Unite impegnata a contrastare la calamità.
Le locuste sono insetti ortotteri che appartengono alla famiglia degli Acrididi. Voraci e perlopiù innocue in fase solitaria, quando si aggregano riescono tuttavia a devastare raccolti e coltivazioni. Percorrendo quotidianamente anche 150 chilometri.
Uno sciame può essere composto da milioni di esemplari adulti (le stime approssimative parlano di numeri compresi tra 40 e 80 milioni), in grado di consumare quasi 2 milioni di tonnellate di vegetazioni. Cifre importanti, se si pensa che la stessa quantità di cibo potrebbe essere consumata da migliaia e migliaia di persone.
Da alcune settimane l’Africa centro-orientale continua ad essere pesantemente devastata da sciami di locuste che provengono dallo Yemen. La Somalia è stato il primo paese a dichiarare lo stato di emergenza, ma la situazione è degenerata anche in Etiopia, Gibuti, Kenya, Uganda e Tanzania.
In queste zone, infatti, gli insetti hanno trovato un terreno particolarmente favorevole per deporre le proprie uova e – di conseguenza – per proliferare. E proprio per questo, dunque, le previsioni non possono essere rosee: nelle prossime settimane, infatti, si prevedono nuovi sciami e ulteriori danni all’agricoltura.
Stando a quanto sostiene la Fao, siamo davanti ad una minaccia senza precedenti per quel che concerne la sicurezza alimentare. La stagione del raccolto, infatti, rischia di essere pesantemente compromessa e le conseguenze economiche e sociali sulla popolazione potranno essere devastanti.
Parliamo, infatti, di paesi molto poveri che rischiano una crisi umanitaria senza precedenti. In Africa, infatti, quasi 20 milioni di persone vivono in condizioni di assoluta miseria: se questa emergenza non dovesse rientrare in tempi brevi, dunque, si dovrebbe temere una totale insicurezza alimentare.
Gli esperti prevedono un incremento della proliferazione delle locuste fino all’arrivo della stagione secca, ovvero fino a giugno. Ad oggi, quindi, per frenare gli sciami vengono spruzzati potenti insetticidi nelle zone maggiormente colpite dall’emergenza.
Tuttavia, questo non è sufficiente: servono ulteriori fondi per incrementare e definire ulteriori azioni di contrasto. A tal proposito, dunque, la Fao ha lanciato un appello internazionale per poter raccogliere 138 milioni di dollari da distribuire tra i vari stati colpiti dall’invasione.
L’Unione Europea, quindi, è intervenuta donando complessivamente 11 milioni di euro. Nello specifico, 10 milioni sono stati stanziati dalla Direzione Generale della Cooperazione Internazionale e dello Sviluppo (Devco), mentre la restante cifra proviene dalla Protezione Civile e Operazioni di Aiuto Umanitario Europee (Echo).
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