È emergenza rifiuti nel mar Egeo, assediato dalla spazzatura. La causa di tutto è stata una fuoriuscita di rifiuti pari a centinaia di tonnellate, da una discarica che si trova sull’isola di Andros nelle Cicladi. A dare per primi l’allarme sono stati gli ambientalisti che si occupano dell’Istituto di ricerca marina Archipelagos, i quali hanno provveduto ad avvertire tempestivamente le autorità competenti sia della Grecia che dell’intera Europa. Nonostante questo ci sono stati dei ritardi nell’intervento per risolvere un disastro ambientale grave in termini di inquinamento del mare.
Tutto ciò che è accaduto va a complicare la situazione che interessa il Mar Mediterraneo. Già precedentemente si è visto che il petrolio e la plastica nel Mediterraneo costituiscono un problema per ciò che riguarda l’inquinamento del mare. Inoltre non si devono trascurare i dati secondo i quali i sacchetti di plastica nel Mediterraneo formano un’isola. Il problema è stato rappresentato dal fatto che i rifiuti si sono diffusi velocemente lungo tutte le spiagge del mar Egeo. Questa diffusione della spazzatura è stata favorita da venti che provengono da sud.
A destare maggiore preoccupazione sono i rifiuti di plastica. Si tratta di un vero allarme plastica per ciò che concerne l’inquinamento marino. In casi come questi non bastano i comportamenti ecocompatibili a garantire la tutela ambientale.
Ciò che occorre è un impegno ecoresponsabile che possa basarsi sull’adozione di misure repentine per limitare i danni ambientali determinati dall’invasione delle acque marine e delle spiagge dai rifiuti. In sostanza una vera e propria azione a favore della sostenibilità ambientale.
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