L’emergenza dei rifuti in Campania continua a catalizzare l’attenzione degli operatori e degli amministratori locali e nazionali. Dai confini italiani, e non solo mediaticamente, la situazione critica napoletana è balzata al Parlamento Europeo, che come noto ha recentemente approvato la risoluzione con la quale si censura il nostro Paese per comportamenti non adeguati sul fronte della gestione dei rifiuti urbani. Ma quale è dunque lo scenario attuale?
Il provvedimento europeo
L’europarlamento ha costì messo in serio preallarme l’Italia, che dovrà correre ai ripari, e in maniera piuttosto puntuale e urgente. L’obiettivo è quello di evitare nuove sanzioni finanziarie che l’Unione Europea potrebbe comminare al Paese, come conseguenza della risoluzione che è stata presentata dai gruppi poltici più attenti alle tematiche ambientali. La risoluzione è stata approvata con 374 voti a favore, 208 contrari, 38 astenuti e con la bocciatura degli emendamenti proposti dai eurodeputati per il Pdl.
L’accusa europea
Il Parlamento europeo ha accolto la risoluzione sostenendo che la gestione dei commissari straordinari sarebbe stata scarsamente trasparente, con altrettanto insufficiente vigilanza da parte delle istituzioni. Il sistema di gestione dei rifiuti urbani in vigore fino al 2009 ha pertanto provocato delle inefficienze e delle gravi mancanze di trasparenza, impedendo ai cittadini agli enti locali e alla polizia di “verificare che cosa venga effettivamente trasportato” nelle discariche, si legge nella decisione UE.
Il congelamento dei fondi
Il richiamo dell’Unione Europea non provoca solamente l’esposizione della nazione al rischio di nuove multe. A finire nel novero dei provvedimento è infatti stato il congelamento dei fondi che la Commissione Europea aveva stanziato, pari a 145,5 milioni di euro, fino a quanto il piano di gestione dei riufiti sarà ricondotto al rispetto della normativa comunitaria.
Nelle prossime settimane ci attendiamo pertanto importanti novità. Dell’argomento, abbiamo parlato anche nei seguenti post:
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