Una delegazione militare di Firenze si è recata in Emilia Romagna per consegnare disinfettanti ed integratori utili a prevenire il tetano.
Sono ancora in corso gli interventi dei vigili del fuoco e della Protezione Civile in Emilia Romagna dopo l’alluvione dei giorni scorsi. Alcune strade sono state riaperte, dopo essere state invase dall’acqua e dal fango, mentre molte altre rimangono chiuse ed inagibili.
Intanto, nei territori colpiti oggi è arrivata una delegazione dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze che ha donato alla popolazione soluzioni disinfettanti e integratori alimentari salini per prevenire il tetano. A causa della possibile contaminazione delle acque stagnanti, difatti, nella Regione è scattato l’allarme per il rischio di diffusione di infezioni gastrointestinali e tetano.
Nuovo allarme in Emilia Romagna dovuto all’alluvione che ha provocato ingenti danni e vittime. Le acque che hanno inondato strade ed edifici potrebbero essere stata contaminate da quelle fognarie e ristagnando potrebbero causare l’insorgenza di infezioni gastrointestinali e tetano. Soprattutto per chi, come volontari o soccorsi, è impegnato da giorni a spalare il fango o a far defluire l’acqua.
Nei comuni più colpiti dalla violenta ondata di maltempo, per questa ragione, è scattata da oggi una campagna vaccinale antitetanica straordinaria per chi non è stato mai vaccinato o si è sottoposto alla vaccinazione da oltre 10 anni.
In soccorso alla popolazione emiliana, scrive l’Ansa, oggi è arrivata anche una delegazione dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, unità produttiva dell’Agenzia Industrie Difesa, che ha voluto donare soluzioni disinfettanti e integratori alimentari salini per prevenire il tetano. Il materiale sanitario è stato consegnato al sindaco di Monterenzio, comune della provincia di Bologna.
Tetano ed infezioni gastrointestinali non sono le uniche infezioni a rischio diffusione nei territori colpiti dal maltempo. Come spiegato all’Ansa dal professor Francesco Broccolo, membro del comitato scientifico della Sima (Società italiana di medicina ambientale), ci potrebbe essere anche il rischio di epatite A sempre per via delle acque stagnanti contaminate da quelle fognarie. Non è escluso, dunque, che possa essere suggerito il richiamo della vaccinazione.
Per questi motivi la raccomandazione è quella di evitare il contatto diretto con l’acqua utilizzando guanti, mascherine, ed un abbigliamento raccomandato soprattutto per chi è impegnato nelle attività di pulizie delle strade o delle abitazioni e, dunque, a contatto con il fango e l’acqua.
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