Durante il mese di maggio 2023 l’Emilia-Romagna ha subito alluvioni di gravissima entità, divenute un’emergenza anche sanitaria.
L’attività dell’uomo sta avendo conseguenze disastrose sull’equilibrio climatico del nostro pianeta: questa è una verità ormai unanimemente riconosciuta dagli esperti del settore, che spesso attribuiscono all’uomo la responsabilità di alcuni eventi estremi. In Italia, ad esempio, ciò che è avvenuto in Emilia-Romagna durante il mese di maggio 2023 è emblema di un’emergenza ormai difficile da fermare e che ha conseguenze non solo da un punto di vista pratico ed economico, ma anche sanitario.
Ma in che senso? Le alluvioni dell’Emilia-Romagna hanno provocato danni ingenti a cose e persone. In alcuni casi tali danni saranno riparati col tempo, ma in altri si può parlare di conseguenze a lungo termine difficili da dimenticare. Pensiamo ad esempio all’emergenza sanitaria provocata da tali eventi: possibili infezioni causate dal contatto con acque contaminate, invasioni massicce di insetti e zanzare e disturbi da stress post-traumatico ne sono solo alcuni esempi.
Da un punto di vista psicologico eventi catastrofici di questa entità possono avere conseguenze piuttosto gravi: in alcuni casi ansia, stress e depressione possono addirittura portare a disturbi psicosociali o episodi di suicidio. Il rischio di sviluppare “disturbi mentali determinati sia dalla condizione di sfollamento sia dai danni arrecati alle abitazioni e dalla perdita di beni familiari” è sicuramente da monitorare, ha affermato il dottor Alessandro Miani, presidente Sima (società italiana di medicina ambientale).
I comuni delle zone colpite hanno dunque attuato dei piani di emergenza per fronteggiare le conseguenze delle alluvioni. Il governo ha varato pacchetti di aiutielencati in un apposito decreto. Per i cittadini dei luoghi colpiti dall’evento sono inoltre state previste vaccinazioni antitetaniche senza appuntamento ed è possibile consultare vademecum con consigli su come evitare contagi e infezioni indesiderate.
L’uso di mascherine e dispositivi di protezione individuale è ovviamente consigliato, soprattutto ai volontari impegnati nello sgombero e rimozione dei fanghi. In generale si consiglia di prestare particolare attenzione all’igiene personale e di evitare attività potenzialmente dannose. Un esempio? Accendere luce o gas in presenza di zone o apparecchi bagnati potrebbe avere conseguenze disastrose: meglio evitare!
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