Secondo quanto sostenuto dall’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti d’America, il livello delle emissioni rilasciate dalle autovetture del Paese nordamericano sarebbe calato del 14% nel corso degli ultimi sei anni; pur non dichiarando dei dati di natura puntuale, l’Agenzia statunitense sostiene che un trend similare possa esser stato raggiunto anche dalle controparti del vecchio Continente, con ovvi benefici in termini di un miglior impatto ambientale del segmento.
L’EPA afferma infatti che in media le emissioni di CO2 nel 2009 sarebbero state pari a 397 grammi per miglio percorso, 64 grammi in meno di sei anni fa, e 6 punti percentuali in meno rispetto a quanto riscontrato nel corso dell’ultimo esercizio.
L’EPA fa poi riferimento ai dati recentemente diffusi in ambito Unione Europea, secondo cui il calo delle emissioni nocive diffuse dagli autoveicoli europei sarebbe stato pari a 5 punti percentuali, che rappresenterebbe, per l’area, la contrazione più significativa della storia.
Per alcune associazioni ambientali, il merito di questa flessione dei dati sull’inquinamento da quattro ruote è riconducibile alla crisi del mercato dei SUV e di altri veicoli leggeri, che durante il 2009 hanno visto calare le proprie vendite a causa della crisi economico finanziaria globale.