La Cina e l’India, due delle nuove economie più importanti del mondo, non avrebbero compiuto alcun passo in avanti nell’obiettivo della riduzione delle emissioni di Co2, nonostante la crisi economica abbia contratto le attività imprenditoriali e industriali anche nelle due nazioni asiatiche, e nonostante le buone intenzioni (soprattutto, da parte indiana) manifestate nel corso degli ultimi anni sul fronte del contenimento delle emissioni di carbonio.
A sostenere quanto sopra è stata, negli scorsi giorni, l’Agenzia di Valutazione Ambientale olandese, che ha pubblicato una relazione denominata “No growth in total global Co2 emissions in 2009”, precisando che le emissioni di Co2 sarebbero diminuite del 7% nelle economie occidentali mature, contrariamente a quanto avvenuto in Cina e in India, dove le emissioni sono aumentate del 9% e del 6%.
L’Agenzia di Valutazione Ambientale ha tuttavia riconosciuto gli enormi sforzi compiuti dalla Cina, che nel corso degli ultimi cinque anni ha raddoppiato la capacità di produzione dell’energia eolica e dell’energia solare.
L’incremento delle emissioni nocive in Cina e in India (e in altri Paesi, soprattutto emergenti), è stato tuttavia controbilanciato dal risparmio nella gran parte del mondo. Il saldo complessivo del 2009, pertanto, non è cambiato rispetto all’anno precedente, per la prima volta dal 1992.
La nota dolente è tuttavia riferita alle determinanti che hanno prodotto questo freno, riconducibili principalmente alla crisi finanziaria. Il timore è pertanto che la ripresa economica possa far esplodere nuovamente le emissioni di carbonio.
Immagine tratta da travelpod.com
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…