Ridurre le emissioni nocive ambientali fornendo al bestiame gli alimenti più opportuni. A studiare eventuali modifiche nel processo di somministrazione del cibo agli animali è la Defra, il Dipartimento per l’Ambiente, il Cibo e gli Affari Rurali della Gran Bretagna, che sta conducendo diversi esperimenti e studi collegati al fine di migliorare l’impatto ambientale del processo nutrizionale animale.
In particolare, il Defra starebbe studiando alcune variazioni nella somministrazione di un mais insilato, cioè conservato in maniera tale da impedirne l’acidificazione, unendo al foraggio avena nuda e erba zuccherina. Tale mix sarebbe in grado di garantire l’adeguata alimentazione di mucche & co., pur producendo minori emissioni nocive nell’ambiente.
Ma a quanto ammonterebbe il risparmio di emissioni?
Secondo i calcoli forniti dallo stesso Defra, se l’intero processo alimentativo di mucche e di pecore passasse all’adozione del nuovo mix, il risparmio dell’emissione degli elementi inquinanti nell’ambiente sarebbe pari a circa il 41% per il segmento, che influisce a livello nazionale per il 4,5% del gas serra emesso.
Ovviamente, come sempre, tra la teoria e i microesperimenti, e l’adozione a livello di sistema Paese, c’è parecchio spazio da percorrere. Occorrerà pertanto analizzare i costi di produzione del mix alimentare, e l’impatto che questo potrà avere su altri aspetti ambientali, e non solo.
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