Leggiamo su Modus Vivendi che, secondo le ricerche condotte dall’Imperial College di Londra, le tecnologie spaziali già messe in atto per l’esplorazione di Marte potrebbero essere utilizzate per sfruttare le risorse minerarie presenti sul pianeta rosso.
Nel 2016 è prevista una missione europea e nel 2018 una missione NASA che potrebbero dare una risposta alla pressante esigenza energetica del nostro pianeta. L’Imperial College ritiene che queste tecnologie potrebbero rappresentare una via efficiente e a basso costo per utilizzare fonti energetiche non convenzionali. Lo studio si basa sulla possibilità di liberare dalle rocce del pianeta rosso la materia organica e il petrolio che sono adsorbiti sulle sabbie di Marte.
Queste stesse tecnologie potrebbero essere usate per estrarre il petrolio dalle sabbie marziane, carburante che attualmente è difficile da utilizzare perché rappresenta uno scarto di lavorazione difficilmente sfruttabile. Estrarre questo petrolio vorrebbe dire coprire il 35% del fabbisogno energetico terrestre. Il processo di estrazione richiede una grande quantità di acqua: grazie alle nuove tecnologie le acque potrebbero essere depurate e separate dagli inquinanti organici.
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