Un nuovo studio, condotto e portato avanti da un team di oltre mille studiosi, ha creato una tabella di marcia per per convertire l’energia dei rifiuti in energia pulita
La domanda sempre in crescita di energia pulita, dunque a zero emissioni e da fonti rinnovabili, ha portato il campo della ricerca ad ampliare il suo raggio di azione. E lo studio condotto dal professore Università Simon Fraser Vincenzo Pecunia sta sperimentando delle modalità pionieristiche per sviluppare energia pulita, richiesta del mercato sempre più urgente. E tutto questo nell’ottica di meter in pratica sforzi notevoli per arginare il cambiamento climatico. Le energie rinnovabili sono ancora troppo poche per soddifare la crescente esigenza su tutto il pianeta. Certo, la cosa migliore sarebbe ridurre i consumi, ma sembra che sia un tipo di sacrificio che non possa essere richiesto.
La ricerca capeggiata da Pecunia ha coinvolto un team di oltre mille scienziati. L’obiettivo è di riuscire ad utilizzare delle energie di scarto per produrre energia pulita, partendo dai materiali di raccolta. L’energia ambientale si può ricavare da varie fonti tra cui luce, calore, onde a radiofrequenza – come quelle provenienti da Wi-Fi e segnali mobili -, e vibrazioni meccaniche.
Energia pulita, i materiali per raccogliere quella di scarto
Gli scienziati stanno lavorando passo dopo passo, con una vera e propria agenda programmatica, dove ogni passaggio è propedeutico per il successivo. E lo scopo rimane l’energia pulita da energia di scarto. La tabella di marcia raggruppa le prospettive degli esperti sui vari tipi di raccolta di energia, i recenti progressi e le sfide e analizza anche le metriche chiave delle prestazioni di queste tecnologie in relazione ai loro limiti di conversione energetica finale. Basandosi su queste informazioni, delinea le strategie per la ricerca futura per sfruttare appieno il potenziale dei materiali per la raccolta di energia.
Le propettive future
Quello che gli autori dello studio si aspettano, è che con l’evolversi della tabella di marcia, le fonti di uso quotidiano a cui attingere per produrre energia pulita aumentino. E diventino anche i mobili, gli oggetti, e perché no, anche le persone. L’energia è dappertutto, bisogna sapere come canalizzarla.