Uno degli aspetti maggiormente discussi dagli ambientalisti, riguarda l’impatto negativo delle turbine eoliche sulla fauna dei territori nei quali vengono installate le unità di sfruttamento dell’energia del vento e, in particolar modo, sugli uccelli. A margine di un recente convegno sul settore, sono tuttavia emerse alcune novità che potrebbero rendere le turbine molto meno invasive sulla vita dei volatili.
Il punto di partenza, sostiene una recente analisi statunitense, è abbastanza emblematico. Le stime riferiscono infatti di circa 33 mila vittime tra i volatili, ogni anno, provocati dall’attività delle turbine.
L’impatto sembra essere pertanto particolarmente influente sulla tutela della fauna, ma pare comunque esser nettamente meno dannoso di altri elementi architettonici di maggiore utilizzo, come i vetri trasparenti o i cavi dell’elettricità. Ricorda inoltre, l’Elkridge Patch, come vi siano al mondo altre cause naturali più gravi, come la “caccia” dei gatti, e altre cause artificiali, come le attività di estrazione del gas e del carbone.
Le novità tecnologiche in arrivo sembrano inoltre migliorare ulteriormente l’impatto delle turbine sugli animali. Il futuro di questa risorsa eco-energetica sembra pertanto sempre meno nociva per la fauna.
Ma voi che ne pensate? Ritenente che le considerazioni dell’Elkridge Patch siano provocatorie e semplicistiche o no?