Alcune nuove pubblicazioni gettano acqua sul fuoco dell’entusiasmo ecologico negli Stati Uniti. La American Wind Energy Association (AWEA) ha infatti annunciato che le installazioni di impianti eolici in programma per il 2010 nel Paese nordamericano sono in calo del 57% rispetto al 2008, e del 71% rispetto al 2009, anno, quest’ultimo, che aveva rappresentato una fabbrica di belle speranze per le energie rinnovabili nel nuovo Continente.
L’AWEA sostiene invece che nel corso del secondo trimestre dell’anno sarebbero state installate turbine eoliche apportanti una capacità di produzione di energia pulita pari a circa 700 MW, in contrazione rispetto ai periodi di confronto precedenti. In flessione anche gli investimenti nelle opere di ingegneria necessarie a supporto di tali impieghi nel campo delle eco-energie, sia in rapporto al 2009, che in confronto con l’anno precedente.
Il chief executive di AWEA, Denise Bode, ha affermato in tal proposito che l’industria dell’energia eolica statunitense sta attraversando una fase delicata e che, pertanto, mai come in questo momento sarebbe necessario un forte supporto governativo indirizzato allo sviluppo di tale segmento nel campo delle energie alternative.
Gli Stati Uniti, ha poi proseguito il manager della AWEA, devono competere ad armi pari con l’Unione Europea e la Cina, che sul fronte delle energie rinnovabili stanno impiegando numerosi sforzi con intensità crescente, dedicando all’eolico e al segmento off-shore di quest’ultimo incrementati investimenti e forme di agevolazione statale.
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