Qualche giorno fa avevamo parlato delle installazioni per l’utilizzo delle fonti rinnovabili che si stanno diffondendo nel Sud Italia, ricco di località molto ventose. L’ideale per lo sfruttamento dell’energia eolica. Ma non tutti sono d’accordo.
Su Il Punto Coldiretti, il giornale di informazione per le imprese del sistema agroalimentare, viene esposto il punto di vista della Coldiretti per l’appunto in materia di fonti rinnovabili ed in particolar modo sull’energia eolica. Il vento piace poco perché la diffusione delle torri eoliche (oltre 3.600 in tutta Italia) deturpa il paesaggio e minaccia ambiente e coltivazioni. Nel corso dell’incontro “La speculazione dell’eolico – palazzinari dell’energia”, promosso da Coldiretti insieme al Comitato per il Paesaggio, sono stati discussi i danni apportati dall’eolico, favorito dagli incentivi pubblici in materia, sul paesaggio naturale e su quello agricolo.
Al di là dell’improcrastinabile esigenza di proteggere l’ambiente e di diversificare le fonti energetiche (prima che il petrolio finisca del tutto), effettivamente una torre eolica alta 100 metri con le sue pale di 30 metri di lunghezza può erogare anche 1Mw di potenza ma, come sostiene Coldiretti, occupa da sola un’area di assoggettamento di 400 metri. Moltiplicando questo spazio per il numero di torri dislocate sul territorio si ottiene una vasta area che cessa di appartenere all’ambiente naturale e viene sottratta alle coltivazioni. Indubbiamente conciliare ragioni economiche con quelle ecologiche spesso pone problemi di non facile soluzione.