L’energia eolica non conviene. Prima che ve la prendiate con noi, in questa sede semplici portatori di notizie, sappiate che a dirlo è stato un report della AEI, dal titolo “Il mito dei lavori delle energie rinnovabili: l’esperienza europea”, che – partendo proprio dall’analisi di quanto è accaduto in vecchio Continente – esprime un giudizio impietoso sull’energia pulita e, in particolar modo, sulla convenienza dell’eolico.
Tra le principali determinanti che il report della AEI (disponibile nel sito internet ufficiale all’indirizzo www.aei.org) assume come cause della mancata convenienza a spingere l’accelleratore sull’energia eolica, vi sarebbe principalmente l’inefficienza economica e occupazionale.
In altri termini, secondo l’analisi, gli impianti eolici costerebbero una fortuna, e non sarebbero in grado di generare un flusso occupazionale atteso, considerato che il costo di “creazione” di un posto di lavoro eco-energetico equivarrebbe al costo di due – cinque posti di lavoro tradizionali.
A discutere sugli esiti del report è anche questo articolo del Pantagraph, secondo cui gli Stati Uniti dovrebbero imparare dall’esperienza europea, ed evitare salassi in favore delle energie rinnovabili e, al loro interno, di quelle eoliche.
Voi che ne pensate? Il solo aspetto economico finanziario può essere metro di giudizio per valutare uno sviluppo ecocompatibile?
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