Proprio poco fa vi abbiamo informato di quali saranno le prossime mosse intraprese nella centrale ad energia nucleare di Fukushima da parte della Tokyo Electric Power (Tepco), la società che gestisce l’impianto atomico, finita recentemente al centro di grandi polemiche sulla presunta imperizia nella gestione delle fasi antecedenti e successive al disastro nucleare. Dalla Cina giunge ora una nuova notizia che accresce il timore di radioattività.
Stando a quanto sostenuto dalle Autorità generali amministrative per la supervisione e l’ispezione, infatti, il Paese asiatico avrebbe riscontrato 30 casi di livelli “anormali” di radiazioni tra passeggeri, aerei, navi e container transitati all’interno dei propri confini nazionali.
Rispetto all’incredibile ammontare di interscambi personali e commerciali tra le due nazioni, il volume sembra essere una percentuale davvero minima. Ad ogni modo, l’attenzione è stata rilanciata ulteriormente da questa segnalazione, alimentando le polemiche su quanto accaduto.
Ricordiamo in proposito che nel corso delle prossime settimane un comitato indipendente andrà ad indagare su quanto successo a Fukushima, e in particolar modo sull’efficienza delle nuove mosse della Tepco, che ha promesso una rapida decontaminazione delle acque marine circostanti l’impianto.