Il disastro giapponese di Fukushima ha posto alla ribalta la domanda sulla sicurezza delle centrali nucleari. Una disaffezione nei confronti dello sfruttamento dell’atomo si è diffuso in tutto il mondo, lambendo sia i confini del vecchio Continente, che quelli americani. Dagli Stati Uniti giunge infatti un nuovo sondaggio che dimostrerebbe come i cittadini locali non disdegnerebbero un più accentuato utilizzo delle energie rinnovabili in sostituzione del nucleare.
Stando al report compiuto dalla Civil Society Institute attraverso la ORC International, infatti, i cittadini statunitensi vorrebbero bloccare il processo di creazione di nuove centrali nucleari, sospendendo l’erogazione di prestiti federali per la generazione di nuovi reattori.
Secondo il sondaggio, infatti, il 53% degli intervistati preferirebbe l’avvio di un periodo di sospensione della costruzione di nuovi reattori nucleari negli USA, con una moratoria già avviata in altre parti del mondo.
Circa il 76% degli americani si è inoltre detto maggiormente convinto, rispetto a un mese fa, che l’utilizzo delle risorse energetiche rinnovabili come il solare e l’eolico, possa essere una valida alternativa all’energia nucleare nel Paese.
L’organizzazione CSI, a margine delle percentuali sopra riportate, ha infine affermato come la crisi giapponese possa essere una buona opportunità per gli Stati Uniti d’America per compiere delle scelte più adeguate e accurate in materia energetica.
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