Un nuovo pericolo rischia di rendere più complesso il potenziale ritorno allo sfruttamento dell’energia nucleare. Un timore che non può che abbracciare anche l’Italia, sebbene parta da un’area, come quella del Regno Unito, non certo inesposta allo sviluppo del settore. Stando infatti alle dichiarazioni del Ministro per l’Energia Charles Hendry, entro breve tempo il segmento del nucleare soffrirà di un grave gap occupazionale.
In maniera più esplicita, il Ministro ha ricordato come gli sforzi del governo per un più accentuato ricorso all’energia nucleare potrebbero essere vanificati dall’assenza di un adeguato piano formativo per gli specialisti di settore, con una significativa carenza in grado di verificarsi già nel corso dei prossimi 15 anni.
Entro il 2025, infatti, il 70% del personale specializzato andrà in pensione, e attualmente non esistono particolari elementi in grado di attrarre un’opportuna quantità di lavoratori nei confronti di una carriera nel settore.
Pertanto, Charles Hendry ha incoraggiato gli operatori nel settore dell’energia nucleare affinchè possano avviare nuove iniziative di recruitment, evitando di lasciare scoperte aree occupazionali sensibili.
Ma quali sono i lavori più ricercati nel settore? Gli ingegneri nucleari, nonostante quanto si possa pensare, sono una minoranza. Circa il 60% della forza lavoro impiegata per la realizzazione di una centrale nucleare fa infatti riferimento alle operazioni di costruzione.
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