Mentre a Fukushima le radiazioni derivanti dall’incidente nucleare sono ancora ai massimi livelli, si cercano di approntare delle soluzioni per evitare che la soglie di contaminazione delle acque vicine all’impianto atomico continuino a destare seria preoccupazione tra gli abitanti della regione, e più in generale in capo a tutti i cittadini giapponesi.
La Tokyo Electric Power (Tepco), società che gestisce l’impianto di Fukushima, ha in proposito affermato che entro la fine del prossimo mese di giugno avvierà un processo di decontaminazione delle acque nei dintorni dell’impianto nucleare, favorendo una sorta di “purificazione” dei mari circostanti.
Ricordiamo infatti come, suscitando altresì le proteste di più parti, la Tepco abbia utilizzato l’acqua marina per raffreddare le unità interne ai reattori, facendo defluire in mare delle emissioni altamente nocive.
Per cercare di evidenziare lo stato di salute delle acque di Fukushima, è stato costituito un comitato indipendente che a partire dal mese di maggio investigherà sull’accaduto, occupandosi altresì di stabilire la qualità ambientale dell’area.
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