Una ricerca sul possibile sviluppo dell’energia nucleare conferma i timori del vecchio Continente sullo sfruttamento dell’atomo. A sostenerlo è una analisi della IHS iSuppli, secondo cui il dramma nucleare giapponese avrebbe fortemente sensibilizzato l’opinione pubblica europea sul pericolo di crisi energetiche nucleari, spingendo pertanto il progresso delle energie pulite e rinnovabili.
La ricerca di IHS iSuppli sembra poterci riguardare molto da vicino. La società che ha effettuato l’analisi di mercato sostiene infatti che proprio il nostro Paese, insieme alla Germania, sia il Paese maggiormente colpito dai timori di incidenti nucleari, in una valutazione che potrebbe apportare variazioni alle politiche energetiche nazionali.
I passi, almeno sul breve termine, sembrano esser stati fatti con discreta cognizione. La Germania ha infatti chiuso sette centrali nucleari, nelle quali erano presenti i reattori più vecchi, al fine di rilanciare i controlli su tali impianti.
In Italia il dibattito è stato riavviato fortemente, sulla scia del prossimo referendum sull’energia nucleare, il cui risultato potrebbe essere condizionato proprio dai timori delle conseguenze di quanto già accaduto a Fukushima.
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