Recenti dichiarazioni da parte dei rappresentanti dell’Associazione dell’Industria Fotovoltaica spagnola rinnovano segnali di preoccupazione sul futuro sviluppo del settore dell’energia solare nella penisola iberica. Secondo gli ultimi dati, infatti, nel corso del 2010 il volume degli investimenti in questo comparto delle energie rinnovabili sarebbe calato fino a quasi dimezzarsi (- 45%), senza peraltro dimostrare alcun sintomo di ripresa per quanto concerne il successivo esercizio, e quello ancora seguente.
L’Associazione segnala inoltre che l’intero settore sarebbe “paralizzato”, con la pressochè totale frenata dei nuovi investimenti. Nel corso dell’ultimo anno, ha dichiarato il direttore delle comunicazioni dell’ASIF, Tomas Diaz, “molti progetti sono stati cancellati, e le banche non hanno fornito adeguati finanziamenti”. Di conseguenza, il settore non darà grandi soddisfazioni per almeno altri due o tre anni.
A dir la verità il calo degli investimenti nell’energia solare spagnola è ben più remoto della frenata degli ultimi mesi. Basti pensare, ad esempio, che nel 2008 furono creati ben 2.700 MW di capacità energetica dal fotovoltaico, contro i circa 100 MW installati nel corso dell’ultimo biennio.
Non tutto è comunque perduto. Secondo diverse analisi, è sufficiente che il governo modifichi l’attuale normativa in materia per stimolare impieghi che porterebbero alla creazione di circa 1.000 MW l’anno per diverso tempo, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO2, al contenimento dell’importazione energetica dei Paesi vicini, e al miglioramento dello scenario occupazionale.
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