Una delle conseguenze dei mutamenti climatici è l’avanzare della desertificazione nell’Africa sub sahariana. Se da un lato questo porterebbe ad un’ulteriore situazione di emergenza per quanto riguarda le risorse idriche, dall’altro potrebbe essere un’ottima occasione da sfruttare per la produzione dell’energia solare.
In sei ore i deserti ricevono dal sole più energia di quanta ne consumi l’umanità in un anno. Questo è quanto sostenuto dal Dr. Gerhard Knies, il coordinatore del TREC, il Trans Mediterranean Renewable Energy Cooperation, un network di 50 esperti in materia di sostenibilità ambientale ed energie rinnovabili. Secondo il Dr Knies nei prossimi 50-60 anni il sole diventerà la principale fonte di energia del mondo. La fondazione Desertec sta spingendo il coordinamento di chiunque intenda investire nell’impianto di centinaia di migliaia di pannelli solari nelle aree desertiche del Nord Africa.
Le ricerche condotte dai satelliti del Centro Aerospaziale Tedesco dimostrano che utilizzando meno dello 0,3% delle aree desertiche comprese tra il Nord Africa ed il Medio Oriente, verrebbe prodotta energia solare a sufficienza per le necessità di queste regioni e dell’Europa stessa. Se a tutto questo fosse affiancato l’investimento anche nel settore dell’energia eolica, soprattutto in aree quali il Marocco, si potrebbe convogliare in Europa l’energia elettrica prodotta dal sole e dal vento attraverso un sistema di linee di corrente ad alto voltaggio. Parte dell’energia potrebbe alimentare impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare, risolvendo una volta per tutte il problemi di approvigionamento idrico di queste regioni.
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