Un coro di 16 voci per una richiesta ben precisa: annullare la nuova proroga -attiva dal 1 gennaio 2010 fino al 1 gennaio 2011- approvata dal Senato contenuta nel DL 194/2009. Non si tratta di una normativa qualunque, bensì quella che introduce la richiesta di ripristino dell’art.1 comma 289 della Finanziaria 2008 relativo all’obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili nei regolamenti edilizi comunali. Il Comitato che ha lanciato questo appello è composto da 16 Associazioni ambientaliste (ma non solo) tra le più rinomate in Italia, e lo stesso è stato rivolto alla figura chiave della Camera dei deputati: il Presidente On. Gianfranco Fini.
L’articolo 1, comma 289 della Finanziaria 2008 prevedeva l’obbligo dell’impiego di fonti rinnovabili per la realizzazione di nuove costruzioni. Secondo le associazioni coinvolte in questo reclamo, il rinvio di tale obbligo procurerà un gravissimo danno all’Italia, sia dal punto di vista economico: a prescindere dalle penali cui dovremo sottoporci, questa decisione procurerà un arresto sensibile dello sviluppo della green economy in Italia, con tutti gli svantaggi che comporta. A partire dagli obiettivi stabiliti entro il 2020 ovvero la creazione di circa 250mila occupazioni e l’incremento del PIL oltre l’ 1,5%.
Quello che parte dal Comitato istituito appositamente per questo episodio di “mala legislatura” è un grido che dovrebbe scuotere gli animi dei nostri governanti. Soprattutto in un momento di forte crisi generale, dove tutti i settori hanno bisogno di spinte per decollare. Questa brusca frenata comporterà sicuramente dei deficit all’economia del nostro Paese. Concludiamo elencando le associazioni del Comitato: AIEL, ANEST, ANEV, APER, ASSOLTERM, ASSOSOLARE, FEDERPERN, FIPER, GIFI, Greenpeace Italia, GSES, ISES Italia, ITABIA, Kyoto Club (vi ricorda qualcosa, amici di Ecoo?), Legambiente, WWF.
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